Liliana Segre pronta a querelare Elena Basile, l’addetta della Farnesina che l’accusa sui social di essere come i nazisti perché piange solo per i bambini ebrei

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Il video circola da alcuni giorni sui social, dove impazzano le polemiche. L’ex addetta della Farnesina Elena Basile accusa la senatrice a vita Liliana Segre di aver pianto “solo i bambini ebrei”, cosa assolutamente falsa come sa chiunque abbia partecipato – o seguito attraverso i media – gli eventi pubblici nei quali Segre ha raccontato di stare “sveglia la notte” per le sorti di “tutti i bambini di tutte le nazionalità, i colori che stanno soffrendo dal 7 ottobre ad oggi”. Le parole di Basile vengono rilanciate già da una settimana da vari influencer filo palestinesi e sono tantissimi quelli che rispondono spiegando che in realtà la senatrice ha detto proprio il contrario.

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Adesso però a prendere iniziativa è il figlio di Liliana Segre, l’avvocato Luciano Belli Paci che ha scritto personalmente a Basile, senza ricevere risposta. Per questo è pronto a querelarla. La stessa Liliana Segre è stata informata di quel che sta avvenendo e questa per lei è la riprova dei sentimenti non ottimisti che coltiva per il futuro anche prossimo: “Ci è rimasta male – racconta Luciano, ma non si stupisce più di niente. Commenta che evidentemente la gente ha poco da fare se ha tempo da dedicare a queste fake news”.

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L’avvocato Belli Paci, che normalmente è persona molto pacata, stasera è davvero arrabbiato: “Non sapevo niente di questo reel che gira da giorni – racconta -. Ma stamattina scopro per puro caso, su Facebook questo video della Basile e vedo che attacca mia madre. Francamente resto interdetto, poi andando avanti nell’ascolto mi dico: ‘Siamo alla follia, questa signora dice una cosa totalmente falsa. Sono mesi che mia madre, in tutte le sedi, ripete la stessa cosa, cioè che non fa distinzione di nazionalità e di religione, che lei non dorme per tutti questi bambini che muoiono nella guerra di questi giorni’. Questa Basile la accusa di dire il contrario e addirittura la accusa nel modo peggiore per un sopravvissuto alla Shoah. L’accusa di essere come i nazisti, che pensavano ai loro bambini e non a quelli degli altri”. Belli Paci però crede nella mediazione e quindi cerca il confronto con Basile. “Volevo darle una possibilità prima di andare a denunciarla. Quindi mi sono procurato il suo indirizzo mail e le ho scritto. Le ho mandato i link alle dichiarazioni pubbliche fatte da Liliana, a partire da quelle pronunciate alla laurea honoris causa che le hanno conferito in università Statale il 27 di gennaio”. Ma è una speranza che è destinata a restare delusa. Basile non reagisce. E allora l’avvocato è pronto a dare il via alla querela, come ha fatto in passato per gli insulti di chef Rubio e di altri odiatori.“Visto che non risponde, e se continua a non farlo, domani la quereliamo – dice Belli Paci –. Vedo poi che queste cose le ha detto in modo ancora più violento, al Giornale d’Italia, in un’intervista. Sono veramente allibito, questa signora ha seguito, è ospite fissa in alcune trasmissioni televisive. Si vede che le piace provocare il dibattito, ma questa volta ha passato il segno. A Liliana gliel’ho girato questo video, lei ormai non si stupisce più di niente, ma dice questa gente è assurda se si prende la briga di insultare una persona di 93 anni, sopravvissuta al campo di sterminio, paragonandola ai nazisti, non so nemmeno come commentare un’uscita del genere. Mi faceva notare un amico che ha firmato articoli sostenendo la tesi che c’è una lobby ebraica. Ecco, io penso, che accostamenti tra una personalità del mondo ebraico come Liliana Segre è tipico di chi ha posizioni di odio antisemita. Questo mi preoccupa davvero”.

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