Minacce al presidente Fugatti dopo l’abbattimento dell’orso M90: rafforzata la scorta

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L’abbattimento dell’orso M90 ha sollevato proteste di ogni tipo, più o meno legittime. Da quelle della giornalista Rai che ha rifiutato di lavorare a un servizio su Trento, ricevendo un provvedimento disciplinare, alle rimostranze delle associazioni animaliste. Altri ancora, invece, hanno inviato minacce al presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che ha dovuto aumentare la propria scorta. Scorta prevista anche per l’assessore alle foreste, Roberto Failoni.

Fugatti è ritenuto il responsabile dell’uccisione, avendo firmato il decreto di abbattimento a poche ore dall’arrivo del parere favorevole dell’Ispra. Il presidente era già sotto scorta da maggio del 2021, proprio in relazione alle minacce subite per le politiche di gestione della fauna selvatica. Di recente aveva poi approvato il ddl che consente l’abbattimento di otto orsi l’anno.

La decisione è stata presa nell’ambito della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal prefetto di Trento Filippo Santarelli. A preoccupare, oltre alle minacce ricevute dopo l’abbattimento dell’orso, è anche la manifestazione nazionale indetta per domani.

Organizzata dal movimento StopCasteller, partirà alle ore 14 da piazza Dante, per poi snodarsi nelle vie del centro, e vedrà l’adesione anche di Lav, Mac, Lndc, Leal, Enpa, AnimaLiberAction, Ribellione Animale e Bearsandothers.

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