La Spagna difende la regina dalla “violenza machista”. E il sedicente amante di Letizia denuncia “minacce di morte”

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Anche i meno monarchici sentono di voler difendere Doña Leticia da quella che in tanti sui social chiamano “una violenza machista”. Il caso ha ormai superato i confini della Spagna arrivando a riempire le pagine dei quotidiani internazionali: in un libro, scritto dal giornalista dal Jaime Peñafiel, Jaime del Burgo, ex cognato della regina Letizia di Spagna, dichiara di essere stato il suo amante prima e dopo il matrimonio con il Felipe VI, avvenuto nel 2004.

Un gesto considerato, nella progressista Spagna spesso molto critica nei confronti della famiglia reale, legato al patriarcato, una forma di violenza verso una donna, un mancato rispetto del consenso, un’espressione di misoginia. Sono in tanti, soprattutto sui social, a testimoniare vicinanza alla sovrana lanciando persino un hashtag – #yoconletizia – pur sottolineando la differenza di vedute.

“Attaccare la casa reale attraverso la diffamazione dell’intimità della regina Letizia – si legge su X – non riguarda essere repubblicano o monarchico ma esercitare una violenze nei confronti di una donna comportandosi da perfetto machista”.

“Letizia può essere la mia nemica di classe ma anche la vittima di un crimine contro la privacy che si basa sul patriarcato. Se per porre fine alla monarchia devi usare del Burgo che viola il diritto alla privacy di una donna come vendetta, non contate su di me perché porre fine a un’istituzione atavica con metodi atavici non porterà con sè alcuna repubblica”, ha scritto Esther Lòpez Barcelò, accademica di sinistra, scrittrice ed ex esponente politica.

Intanto l’ex cognato della regina di Spagna, Jaime del Burgo, che ha raccontato di esser stato il suo amante: una relazione cominciata prima del matrimonio di Letizia con Felipe VI, nel 2004, e ripresa anche dopo, per un anno, nel 2010, ha raccontato sui social di essere finito al centro di una bufera.

L’uomo, un imprenditore 54enne, sostiene di aver ricevuto minacce di morte ma non ritratta: “Non cambio una virgola”, la verità è quella che è”, ha detto in un post su X, scritto in inglese e poi in spagnolo.

Alla Zarzuela, la residenza privata dei re di Spagna, la famiglia reale non commenta e continua la routine degli impegni ufficiali ma il gossip dilaga. A rivelare la presunta relazione è stato il giornalista Jaime Penafiel – da sempre critico nei confronti della sovrana spagnola – nel suo nuovo libro, Letizia e Me, nel quale spiega di aver raccolto le confidenze dell’uomo.

Del Burgo ha confermato il gossip pubblicando su X un’immagine non datata, poi rimossa, di una donna bruna, che assomiglia molto alla regina di Spagna, che si scatta una foto allo specchio, con una mano sulla pancia che rivela la gravidanza. Sarebbe un selfie di Letizia quando era incinta di una delle due figlie. Sotto si legge quello che sarebbe il messaggio da lei inviato: “Amore mio. Indosso la tua sciarpa. È come se ti sentissi al mio fianco. Si prende cura di me. Mi protegge. Conto le ore che ci separano dal rivederci. Per amarti. Per andarmene da qui”.

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La foto, visualizzata circa dieci milioni di volte sul social network, è stata poi cancellata. Il post è stato accompagnato da altri, anch’essi cancellati, in cui del Burgo descrive anche altri presunti incontri romantici con Letizia. “Non abbiamo commenti da fare su questa questione”, si è limitato a dire un portavoce del Palazzo Reale.

Nel libro di Penafiel, 91 anni, Del Burgo fa anche altre rivelazioni. Ovvero che Letizia è stata “il suo grande amore” e che la sua storia d’amore con la futura regina iniziò nel 2002, quando lei era ancora una giornalista. Del Burgo aggiunge che nel 2004 avrebbe voluto chiederle di sposarlo e che la invitò a cena nel giardino dell’Hotel Ritz: aveva un anello di fidanzamento in tasca, ma non glielo diede, perché Letizia gli rivelò di aver incontrato l’uomo che le avrebbe cambiato la vita, “un diplomatico”, probabilmente Filippo di Borbone. I due si rividero a maggio, la sera prima del matrimonio: “Quando ci siamo incontrati, mi ha preso la mano e mi ha chiesto perché non le avessi mai chiesto di sposarmi”, racconta ancora Del Burgo, che ritrae Letizia come la figura dominante nella relazione. “Non ho risposto. L’ho incoraggiata più che potevo.

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L’ultima cosa che mi ha detto prima di salutarci è stata una supplica: ‘Non lasciarmi mai'”. La storia d’amore finisce lì e gli ex amanti diventano amici. Tuttavia, Jaime rivela che nel 2010, all’epoca di una crisi nel matrimonio tra Letizia e Felipe, quando i due sarebbero stati sull’orlo del divorzio, la relazione ricomincia: racconta di ore trascorse insieme, del sogno della fuga con lui negli Stati Uniti, di avere un figlio con lui “usando una madre surrogata a Los Angeles”. Un sogno che non si sarebbe mai avverato perché all’epoca fu pubblicata su un giornale una foto del futuro re e della regina di Spagna che si abbracciavano a una regata. La foto fece infuriare Jaime, ma Letizia si difese dicendo che l’aveva fatto per “proteggere la loro relazione”. Poi nell’agosto 2011, l’affascinante regina per qualche ragione non spiegata avrebbe deciso di interrompere bruscamente la relazione con una semplice telefonata.

Dopo lo scalpore suscitato dalle rivelazioni, lui non ha fatto marcia indietro: “Non cambio una virgola dei miei post cancellati”, ha scritto ancora su X. “Apprezzo i messaggi di coloro che hanno capito che avrò le mie ragioni. Non porto rancore verso coloro che hanno minacciato di uccidermi. Non mi sento orgoglioso. Ma la verità è quella che è. Riconosco un solo re in cielo, e il suo nome è Gesù di Nazaret. Egli mi giudicherà”.

Per alcuni è impossibile non leggere nelle accuse di Del Burgo un tentativo di colpire il re Felipe, che gli elettori di destra accusano di aver concesso un altro mandato a Pedro Sánchez come premier (dopo il tentativo fallito di Alberto Feijòo, il capo del Partito Popolare conservatore). Sánchez c’è riuscito ma solo con il consenso dei separatisti catalani, concordando con Carles Puigdemont l’amnistia per il leader separatista in esilio e anche per le centinaia di persone coinvolte nel fallito referendum del 2017 (un’amnistia che Sánchez aveva ripetutamente escluso prima del voto definendola incostituzionale). L’accordo ha diviso la Spagna, suscitato enormi proteste e ha lacerato la politica del Paese.

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