Conferenza stampa Meloni, Pd: “Faccia i nomi dei ricattatori”. M5S: “Cintura nera di prese in giro”

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I partiti di opposizione criticano la conferenza stampa di inizio anno della premier Giorgia Meloni.

Pd: “accuse gravi, chiarisca o passa per mitomane”

“Tra vittimismo, gravi menzogne e omissioni, l’amara verità sull’inadeguatezza della sua classe dirigente post-fascista, sorgono inquietanti domande”, scrive su X Giuseppe Provenzano della segreteria nazionale del Pd. “Meloni dice di non essere ricattabile, bene; ma chi sta ricattando la Presidente del Consiglio? Chi vuol condizionare il Governo italiano? Parli chiaro”. Meloni “non accetta ricatti. Lo dice dall’inizio della legislatura, lo ribadisce oggi. Peccato non faccia nomi dei ricattatori”, commenta Arturo Scotto, capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera. “Se un leader politico lancia accuse così gravi ha il dovere della precisione. Altrimenti rischia di passare per irresponsabile oppure per mitomane”. “L’evocazione da parte della Meloni di presunti condizionamenti di provenienza non meglio specificata è inquietante e sconcertante”, afferma Antonio Misiani, responsabile economico del partito. “Sia più precisa, presidente. Faccia nomi e cognomi di chi vuole ‘dare le carte’. Chiarisca se esistono episodi specifici. Metta il Parlamento e il Paese in condizione di capire e valutare sulla base di fatti concreti, non di teoremi complottisti”. Per Meloni “ciò che non va è colpa di altri, di quelli di prima, della sinistra”, secondo Anna Ascani, deputata dem e vicepresidente della Camera. “Ciò che va è merito suo. La teoria dell’anno zero va bene per le tifoserie non per il Paese a cui serve un governo serio, capace, coraggioso. E che smetta di accanirsi contro i più deboli”.

Conte: “Il colmo per un patriota è piegarsi a Francia e Germania”

“Qual è il colmo per chi si definisce ‘patriota’? Fare la fine di Giorgia Meloni”, scrive in un post su Facebook il presidente del M5s, Giuseppe Conte. “Come ormai sapete la presidente del Consiglio si è piegata a Germania e Francia per un accordo sul Patto di stabilità con cui all’Italia saranno imposti tagli e tasse per oltre 12 miliardi l’anno. Oggi finalmente in conferenza stampa non è potuta scappare dalle domande e la risposta è stata la seguente: ‘Sono soddisfatta – a condizioni date – dell’accordo che abbiamo fatto sul Patto di stabilità, chiaramente non è il Patto che avrei voluto iò. E allora perché ha detto sì? Abbiamo un grosso problema a Chigi se la premier è ‘soddisfatta’ per 12 miliardi di tagli che rischiano di colpire come al solito i diritti, i servizi, la sanità e così via. Per il futuro dei nostri giovani abbiamo mandato a trattare in Europa una premier che dice ‘signor si a quello che decidono altri Paesi per noi. Una presidente che china la testa di fronte ai partner europei con la stessa solerzia con cui non fa pagare 2 miliardi di tassa sugli extraprofitti alle banche. Se c’è una ‘cintura nera’ di prese in giro ai cittadini quella spetta di diritto a Giorgia Meloni”, prosegue il leader del movimento cinque stelle. “Tre anni fa tornavamo dall’Europa con 209 miliardi per l’Italia ora ci torniamo con un’ipoteca di miliardi di tagli ogni anno. Da ‘patrioti’ che erano ‘pronti’ a tutto a nemici degli interessi dell’Italia basta poco: appena un anno di governo”.

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Renzi: “Mai sentite tante bugie”. Calenda: “Invettive e gossip”

“Ho visto la conferenza stampa di Giorgia Meloni. Mai sentite così tante bugie tutte insieme”, scrive sempre sui social il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “La premier dice che lei non ha aumentato le tasse: evidentemente le accise sulla benzina e l’Iva sugli assorbenti si sono aumentate da sole. La premier dice che bisogna conciliare la maternità con il lavoro però nel frattempo aumenta l’Iva sui pannolini e sui prodotti per i bambini. La premier dice che non ha mai chiesto le dimissioni degli avversari quando era al Governo eppure a me chiedeva le dimissioni una volta al mese: per le banche, Unicef, Tempa Rossa. La premier – continua Renzi – dice che poteva mettere sua sorella in una partecipata come fanno gli altri: gli altri chi? Forse il leader Nord Coreano fa così con la sorella. Forse. La premier dice che lei non ha problemi con la sua classe dirigente: il cognato ferma i Frecciarossa e spende milioni di euro per la sua segreteria, il pistolero spara e invoca l’immunità parlamentare, il sottosegretario alla giustizia organizza i veglioni con la polizia penitenziaria come fosse una propria falange privata. La premier dice che sull’immigrazione il clima è cambiato e infatti gli sbarchi sono aumentati del 50% alla faccia di chi come lei diceva ‘Chiuderemo i porti’. Per ora stanno chiudendo solo gli occhi davanti alla realtà. Ora la Meloni entrerà in modalità campagna elettorale, radicalizzando su Elly Schlein e cannibalizzando Tajani e Salvini. Ma poi la realtà le presenterà il conto, cominciando dai 30 miliardi di euro che deve trovare da qui alla fine dell’anno. I bugiardi hanno questo di bello: pensano che la gente creda per sempre a quello che dicono. All’inizio è così. Poi all’improvviso la realtà emerge, tutta insieme. Buon 2024, cara Presidente Meloni. Per il prossimo anno anche meno, per favore: meno post, meno bugie e soprattutto meno tasse. Facci questo regalo: almeno togli le tasse che hai messo tu”.

Il leader di Aizone Carlo Calenda, da parte sua, afferma: “Poco o nulla su ciò che è importante: Sanità, Salari, Istruzione, PNRR, Politica industriale. Molte invettive contro la sinistra, qualche gossip, una spruzzata di influencer, due battute e molta cronaca. Si sente la più completa assenza di un progetto per l’Italia. Questa la sintesi della conferenza di Meloni. Ne abbiamo già viste di molto simili”.

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“Di certo non si poteva pretendere da Giorgia Meloni l’ammissione del proprio fallimento nel governare il Paese sull’immigrazione, sull’economia, sulla concorrenza, sulla selezione della sua classe dirigente e sui tavoli europei, ma la conferenza stampa di oggi è stata surreale”, scrive Riccardo Magi, segretario di Più Europa. “Sarebbe bastato un bagno di umiltà e invece la nostra premier ha scelto la strada dell’arrampicata sugli specchi rivendicando risultati che non ci sono, sciorinando il solito vittimismo di questa destra e rispolverando la solita tesi complottista dei manovratori contro l’Italia. Per il 2024 Meloni ha scelto di prendere in giro gli italiani: non è un buon auspicio”.

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“In mezzo a tanta retorica e risposte evasive quello che Meloni alla fine presenta in conferenza stampa è un Paese in svendita: annuncia tagli al bilancio pubblico, privatizzazioni di Ferrovie dello Stato, oltre che di Poste”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “La solita vecchia storia dell’austerità, cui si aggiungono i miliardi da trovare a causa del nuovo patto di stabilità controfirmato proprio da Meloni.

Tradotto significa che gli italiani avranno meno servizi, a partire dalla sanità, che proprio in questi giorni sta mostrando le enormi difficoltà dovute ai tagli e alla carenza di personale”.

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