Le location per le gare olimpiche sono un problema non solo italiano. Anche i Giochi di Parigi 2024 devono affrontare una grana non da poco: il surf non ha ancora la certezza di poter andare in acqua a Tahiti, anzi è molto alto il rischio di dover cambiare destinazione a pochissimi mesi ormai dall’evento. A Teahupo’o, è stato fermato temporaneamente il cantiere per la costruzione della torre da cui i giudici guideranno le gare di surf dei Giochi, previste fra il 27 e il 30 luglio. La scorsa settimana una chiatta usata per i lavori aveva urtato la barriera corallina, danneggiandola. I lavori sono stati immediatamente bloccati.
Altro che sostenibilità. Parigi-Tahiti, le Olimpiadi del surf sono a km 16mila. E nella spiaggia eden hanno già distrutto il reef
L’International Surfing Association (ISA) ha accolto positivamente la decisione, sostenendo che la tutela della barriera corallina di Teahupo’o è prioritaria. Dopo la diffusione dei video che mostravano l’incidente della chiatta, molti surfisti avevano protestato contro l’impatto ambientale dell’evento.
Tahiti è territorio d’Oltremare francese, ma dista circa 15 mila km da Parigi: sin dall’inizio, la scelta di una location così suggestiva ma oggettivamente lontana aveva creato non poche perplessità.
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Se non si potrà surfare in Polinesia, torna forte la candidatura della costa Atlantica: Biarritz, con le sue spiagge immense, è una destinazione possibile e tutt’altro che disprezzabile.
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