Morte di Giovanna Pedretti, la cugina: “È stata bastonata, guardassero in casa loro”. Fissata per domani l’autopsia, si indaga sui commenti degli hater

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È stata fissata per domani, mercoledì 17 gennaio, l’autopsia sul corpo di Giovanna Pedretti nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Lodi per istigazione al suicidio sulla morte della ristoratrice. La titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano è stata trovata morta domenica nelle acque del fiume Lambro dopo essere finita al centro delle polemiche per una recensione contro gay e disabili sul web.

Gli investigatori svolgeranno analisi tecniche su telefoni e computer che sono stati sequestrati dai carabinieri. Gli investigatori stanno analizzando anche i numerosissimi commenti pubblici lasciati sui social nelle ore precedenti alla morte di Pedretti. Una finestra temporale passata al setaccio dai carabinieri, che proprio nel pomeriggio di sabato 13 gennaio, poco prima delle 17, avevano sentito la donna nell’indagine sulla presunta istigazione all’odio contenuta nella recensione omofoba e contro i disabili.

La ristoratrice era passata alla ribalta mediatica in pochi giorni, dopo avere pubblicato sulla pagina Facebook del proprio locale una recensione di un cliente che si lamentava di aver dovuto cenare di fianco a un gay e a un ragazzo disabile. Da qui l’ondata di notorietà e il plauso social alla risposta di Pedretti, che invitava il cliente a non ripresentarsi più nella sua pizzeria. La veridicità della recensione era poi stata messa in dubbio da Lorenzo Biagiarelli, cuoco, volto televisivo e compagno della giornalista Selvaggia Lucarelli, che, dopo un’analisi del font e una disamina sintattica della recensione, aveva suggerito che il post fosse stato stato creato dalla stessa ristoratrice per un’operazione pubblicitaria.

Selvaggia Lucarelli, se la battaglia per la verità rischia di essere bullismo

Accuse poi rilanciate dal Tg3 e dalla stessa Selvaggia Lucarelli, che, sempre a mezzo social, aveva sancito che “Siamo di fronte a un’operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili”. Da qui i numerosi attacchi via social alla ristoratrice (“Che schifo, deve chiudere”, il leit motiv dei commenti) che si è poi tolta la vita all’alba di domenica.

Morte di Giovanna Pedretti, la ministra Locatelli: “Usare i social con attenzione”

“L’accanirsi è pericoloso – aveva scritto ieri la figlia di Pedretti, Florina D’Avino, rivolgendosi a Selvaggia Lucarelli –. Grazie cara “signora” per avere massacrato per via mediatica la mia mamma, cerchi pure la sua prossima vittima”. Uno sfogo doloroso a cui ora fanno seguito le parole di Angela Giulia, cugina di Pedretti: “È stata bastonata – dice –, ma per che cosa, poi? C’è chi poteva stare zitto, guardassero per una volta in casa loro”. Sul caso si è espressa anche la ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli, che nei giorni scorsi aveva lodato pubblicamente la risposta della ristoratrice a tempesta mediatica non ancora divampata: “Mi dispiace per questa signora, per la sua famiglia e per tutta la comunità che le voleva bene. Credo che la ricerca della verità e anche le indagini debbano essere fatte dalle forze dell’ordine e dai magistrati. I social sono uno strumento che deve essere usato con attenzione”.

La famiglia di Giovanna Pedretti: “Dolore enorme, dateci tregua”

Figlia, marito e madre di Giovanna Pedretti si sentono sotto assedio, trovandosi ogni volta che escono di casa qualche cronista che li attende in strada per fare domande. Stanno vivendo un enorme dolore, la loro richiesta alla stampa è di dare tregua, di rispettare la sofferenza di una famiglia, in attesa che dalle indagini arrivino elementi più solidi”. E’ l’appello che arriva, dall’avvocato Simona Callegari, incaricata dai familiari della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta domenica scorsa, come persone offese dell’ipotesi di istigazione al suicidio, nel fascicolo a tutt’oggi senza indagati.

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