Bernstein, Ferrari e gli altri. Figli, nipoti, mogli: quando la persona famosa diventa cinema

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VENEZIA – Rupert Goold, regista di Judy, il biopic su Garland interpretata da Renée Zellweger, così commentò le parole di Liza Minnelli che aveva dichiarato che non avrebbe mai visto il film: “Forse neanche io lo vedrei un film su mia madre”. In effetti la situazione è emotivamente difficile da gestire, ci sono uno stuolo di figli, mogli, nipoti, mariti di persone famose che nel sempre più ricco elenco di biopic si trovano a doversi confrontare con un’immagine su grande schermo del loro caro che non c’è più.

‘Comandante’ Piefrancesco Favino nel film di Edoardo De Angelis – trailer

Qui alla Mostra del cinema di Venezia abbiamo avuto la nipote di Salvatore Todaro, Jasmin Bahrabadi, che ha ringraziato apertamente Pierfrancesco Favino per aver rispettato la privacy di sua madre e sua senza bussare alla porta per chiedere ricordi e aneddoti, ma lo ha anche ringraziato per aver restituito a sua madre – che non lo ha mai conosciuto – il suono della voce del nonno. 

Piero Ferrari con la moglie Romina Gingasu

Piero Lardi Ferrari, figlio di Enzo Ferrari, era in prima fila ad applaudire il film di Michael Mann sul padre e sulla sua doppia famiglia (lui, nato fuori dal matrimonio dalla relazione con Lina Lardi), ma ci sono anche nipoti che contestano le scelte della nonna come nel caso del film di Sofia Coppola, Priscilla che racconta il matrimonio tra Elvis e la giovanissima moglie e che ha aggiunto ulteriore tensione nel complicato rapporto tra Priscilla Presley e i figli di Lisa Marie, morta pochi mesi fa improvvisamente. 

© 2023 Netflix, Inc.

Si intitola Famous father girl: A memoir of growing up Bernstein, una ragazza dal padre famoso, autobiografia dell’infanzia come Bernstein, il romanzo che Jamie Bernstein, la figlia maggiore del compositore che nel film ha il volto di Maya Hawke, ha scritto raccontando la sua infanzia e adolescenza singolare. In mancanza di Bradley Cooper che di Maestro è regista e protagonista, e che al Lido non c’è in solidarietà con i colleghi in sciopero, sta proprio a lei  – in rappresentanza dei suoi fratelli, Alex e Nina Maria (entrambi al Lido) – parlare del film. 

“I miei fratelli e io siamo stati sconvolti dal livello di impegno e coinvolgimento che Bradley ha messo nel raccontare la vera storia dei nostri genitori. Una volta che noi abbiamo dato il nostro benestare, Bradley aveva carta bianca, avrebbe potuto fare qualsiasi tipo di film e ha scelto di non fare un biopic tradizionale ma di raccontare la storia di Leonard Bernstein attraverso l’amore di questa coppia – ha detto Jamie Bernstein – siamo stati coinvolti in tutto il processo creativo a eccezione delle riprese di cui è stato geloso. Quando ha visto la nostra casa delle vacanze in Connecticut mi ha detto ‘Potrei girare qui?’. Certamente. È stato sicuramente surreale ed emotivamente molto impegnativo. Vederlo trasformarsi in lui, con lo stesso livello di coinvolgimento e passione ci ha ricordato tantissimo nostro padre”. 

© 2023 Netflix, Inc.

In questo complesso processo di trasformazione un ruolo essenziale l’ha avuto il truccatore Kazu Hiro che ha raccontato il grande lavoro che c’è stato dietro al trucco prostetico: “Due ore e mezzo di trucco quando Bernstein è giovane, cinque quando è anziano – ha raccontato il make up artist – Bradley voleva essere sul set alle sette, per cui iniziavamo alle due di notte”. Hiro ha anche commentato la polemica esplosa qualche tempo fa, subito messa a tacere dalla famiglia Bernstein, sul naso posticcio dell’attore. “Non mi aspettavo per nulla quel tipo di polemica, il mio obiettivo e quello di Bradley era ritrarlo nel modo più possibile autentico. Bernstein aveva un look molto riconoscibile, era anche piuttosto fotogenico. Abbiamo fatto tanti test ma questo è quello che ci ha convinti e lo abbiamo realizzato”. 

Jamie Bernstein ha parlato molto anche della pagina più delicata della storia di suo padre e sua madre, il momento in cui la bisessualità del compositore è venuta alla luce. “Ne parlo nel mio libro che Bradley ha letto – dice Jamie, che nel film si confronta ormai giovane adulta col padre che nega le relazioni con gli uomini che hanno sollevato i rumor – Parlo parecchio di quello che io e i miei fratelli abbiamo passato quando abbiamo saputo che mio padre era bisessuale. Accettare il suo complicato approccio alla sessualità è stato per noi un processo, una sfida ma in qualche modo l’amore e la connessione che c’era nella mia famiglia ci ha permesso di attraversare tutte queste difficoltà e continuando a sentirci uniti”.

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