TheBorderline, la nuova vita di Vito Loiacono senza Matteo Di Pietro: “Non sono più er Motosega, non mi fido più di nessuno”

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Sono le ore 13 e Vito Loiacono è seduto ai tavolini di un bar con i suoi amici. Un pezzo di pizza prima di riprendere il lavoro. Er Motosega era uno degli influencer a bordo della Lamborghini che lo scorso giugno ha ucciso Manuel Proietti.

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Alla guida c’era lo youtuber Matteo Di Pietro, il leader dei the Borderline che ha appena patteggiato una pena di 4 anni e 4 mesi. Loiacono quel giorno gli avrebbe chiesto di rallentare, ma questo non gli ha impedito la gogna pubblica e la fine della sua attività sui social. Fino a sei mesi era una star per migliaia di giovanissimi. Ora lavora al centro commerciale Maximo a uno stand dell’Eni Plenitude.

Promette risparmi epocali sulle bollette dell’energia elettrica. Di tanto in tanto si allontana dalla postazione in compagnia degli amici che lo vengono a trovare. Indossa un piumino nero luccicante, sorride, a tradirlo è la malinconia negli occhi, come se la testa fosse rimasta ferma al giorno dell’incidente. “Non voglio parlare, non me la sento”, dice mentre con il dito si chiude la bocca, sigillandola a mo’ di cerniera.

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Lo stress è ingestibile: agita la testa nascondendo le labbra sotto ai denti, mentre i suoi amici lo proteggono. Sono i suoi colleghi di lavoro, con cui Vito si è confidato. “Io vorrei non parlare più di questa vicenda, non mi fido più di nessuno”, ha detto a loro, ogni volta che i fantasmi del passato si rifanno vivi. I rapporti con gli altri protagonisti dell’incidente si sarebbero interrotti. “Vorrei cercare di riuscire ad essere più sereno, anche se non è facile, e vorrei lasciarmi alle spalle tutto quello che è successo”.

Er Motosega, di fatto, ha azzerato la sua vita social. Su YouTube i suoi video continuano a essere visti, nonostante l’inattività del suo profilo. Erano 120milioni le visualizzazioni complessive a giugno. Ora sono quasi 138milioni. Mentre su Tik Tok sono oltre 700mila i suoi fan, che fino a qualche mese fa seguivano i sui video ironici.

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Dallo scorso giugno, però, Vito ha smesso di pubblicare se non qualche video in cui si mostra triste e sconsolato per le offese degli hater: “Lo fa per vedere l’effetto che fa, ma anche per sfogarsi”. È consapevole che la morte del piccolo Manuel non possa essere archiviata così facilmente. Ma allo stesso tempo soffre per una gogna che sembra non finire.

Una gogna che va al di là delle sue responsabilità perché come ripetono i suoi amici: “Non c’era lui alla guida della macchina”. La colpa di Vito Loiacono è un video ironico, poi rimosso, pubblicato poche ore prima dell’incidente. A bordo della Lamborghini parcheggiata sotto casa, Loiacono, interpretando uno dei suoi personaggi, finge di guidare l’auto e di incrociare una Smart: “Dove credi di andare te con questa Smart, la macchina tua costa 300 euro al supermercato”.

Il destino vuole che l’auto su cui viaggiava Manuel Proietti fosse proprio una Smart, guidata dalla madre Elena Uccello. Per giorni la sua gag da sbruffone è stata associata al volto del bambino che ha perso la vita, facendolo apparire il protagonista dell’incidente. “Per lui questa situazione è complicata. Lui ha sofferto tanto, ora sta meglio, anche se continua a essere dura. Si è anche scusato subito. Questo non cambia nulla. Non cancella il dolore della famiglia. Però non era lui il responsabile”.

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