“Si può invocare il genocidio degli ebrei? Dipende”. Polemica negli Usa sulle presidenti di Harvard e Mit

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NEW YORK – C’è qualcuno che è riuscito a unire il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Elon Musk e i ricchi donatori: i vertici delle università d’elite americane. Le presidenti di Harvard, University of Pennsylvania e Mit, il Massachusetts Institute of Technology, sono finite nella bufera per non essere state capaci di rispondere con chiarezza, nel corso dell’audizione al Congresso, alla domanda: sanzionerete gli studenti che hanno invocato il genocidio degli ebrei? Le loro risposte vaghe hanno generato proteste.

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Le critiche della politica

“È incredibile che bisogna ancora rimarcarlo – ha commentato uno dei portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates – invocare il genocidio è mostruoso e antietico per tutti coloro che ci rappresentano come Paese”. Josh Shapiro, governatore democratico della Pennsylvania, ha definito “inaccettabile” la risposta data dalla presidente della maggiore università dello Stato, Elizabeth Magill. Ma che cosa hanno detto

Claudine Gay

Le risposte incriminate

Nei loro interventi in apertura d’audizione, Claudine Gay, presidente di Harvard, Magill, per l’Università della Pennsylvania, e Sally Kornbluth, a capo del Mit, hanno dichiarato di essere rimaste sconvolte dall’antisemitismo. Quando è stato chiesto loro se sostenevano il diritto di Israele a esistere, hanno risposto tutte e tre di sì, senza ambiguità. Ma alla domanda se avessero violato il codice di condotta gli studenti che avevano invocato il genocidio, le tre donne hanno provato a dribblare il tema, finendo nel vago, richiamando il diritto alla libertà d’espressione.

Se gli oppressi diventano oppressori

La presidente di Harvard si è rifiutata più volte di rispondere alla domanda se la richiesta di genocidio avesse violato il codice di condotta dell’università. “Noi riconosciamo la libertà d’espressione – ha risposto alla fine – anche quando i punti di vista sono contestabili”. “Non dovrebbe essere difficile – ha commentato il governatore Shapiro – condannare il genocidio, il genocidio contro gli ebrei, il genocidio contro chiunque altro”. “I leader – ha aggiunto – hanno una responsabilità nel parlare e agire con chiarezza e Liz Magill ha falito entrambe le prove”.

Una petizione con richiesta di dimissioni della presidente dell’Università della Pennsylvania ha raccolto in poche ore più di tremila firme. Anche il senatore democratico John Fetterman ha definito la testimonianza di Magill un “fallimento significativo”. E pure la presidente del Mit è apparsa in difficoltà. “Non ho sentito invocare il genocidio nel mio campus”, ha risposto Kornbluth alle domande della commissione. Riguardo i canti antisemiti, ha aggiunto, “dipendono dal contesto”, per poi aggiungere, alla domanda se invocare il genocidio avesse violato il codice scolastico: “Se gli slogan si trasformano in azione allora c’è molestia”.

Le conseguenze pratiche

Ci saranno anche conseguenze pratiche. Il miliardario Bill Ackman, che finanzia ogni anno l’Università di Harvard con decine di milioni di dollari, ha chiesto alle tre presidenti di dimettersi. “Sono proprio ‘dipende dal contesto’ – ha scritto su X – e ‘se gli slogan si trasformano in azioni’ a uccidere davvero gli ebrei”. “Se un Ceo di una delle nostre compagnie – ha aggiunto – desse una risposta del genere, verrebbe cacciato nel giro di un’ora”.

La presidente di Harvard, in serata, ha definito “vile” invocare il genocidio degli ebrei, ma è stata considerata una presa di posizione tardiva. Anche Musk, scivolato di recente sull’antisemitismo, ha detto la sua con un post su X: “Lasciate che vi aiuti – ha scritto rivolto alle tre donne al comando delle università – invocare il genocidio di chiunque costituisce ovviamente una molestia”.

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