Allerta per il logoramento, 17 aviazioni costrette a verifiche sugli aerei militari Spartan di Leonardo

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Un problema di logoramento della struttura, tale da mettere in guardia sulla sicurezza di un aereo dalle prestazioni estreme. Il colosso aeronautico Leonardo ha avvisato gli operatori del bimotore da trasporto militare C27J Spartan sul rischio che si possano formano fessure in prossimità della coda e degli stabilizzatori orizzontali. Il bollettino riservato di allerta ha portato diciassette aviazioni ad avviare i controlli che in alcuni casi hanno riscontrato l’esistenza delle cricche nella fusoliera: diversi velivoli sono stati bloccati a terra, sospendendo i voli in attesa di stabilire la portata del danno e il modo di risolverlo.

US Coastguard per prima

La Us Coast Guard è stata la prima a intervenire dopo la segnalazione dell’azienda italiana. Le ispezioni hanno portato all’individuazione delle microfissure in tutti i 14 C27J in servizio. Poi è stata la volta della Royal Australian Air Force, che ha comunicato di avere cominciato le verifiche sui suoi dieci Spartan, riscontrando problemi simili: “Gli aerei su cui sono stati trovati i guasti non voleranno fin quando non sarà completato l’esame ingegneristico”.

Invece l’Aeronautica militare, che schiera la maggior quantità di C27J, sostiene che l’intera flotta è stata controllata senza che emergesse nulla di rilevante. Anche il Comando Operazioni Speciali dell’Us Army, che impiega sette bimotori per le azioni degli incursori, dichiara di non avere trovato cricche nelle zone indicate da Leonardo. Fonti del Comando hanno fatto sapere alla rivista Forbes che durante le verifiche sono emerse tracce di logoramento in parti differenti della fusoliera, ma non sono state giudicate tali da fermare l’attività delle macchine. Il magazine statunitense sottolinea che non è chiaro cosa abbia spinto l’azienda italiana a diramare l’allerta e che non ci sarebbero relazioni con l’incidente minore a un mezzo delle forze ciadiane.

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Ma il blocco della flotta di C27J dell’Us Coast Guard sta creando preoccupazioni negli States: gli aerei gestiscono le missioni di sorveglianza marittima per il contrasto dell’immigrazione clandestina e del traffico di droga soprattutto nel Pacifico. Leonardo ha già notificato di avere preparato una soluzione per risolvere i problemi emersi e che potrà essere portata a termine nelle basi operative, senza bisogno di richiamare gli apparecchi in fabbrica: “Si tratta di una situazione che non riteniamo condizioni le operazioni di volo pianificate”.

Un prodotto di punta

Il C27J è uno dei prodotti di punta di Leonardo, adottato in novanta esemplari da 17 corpi militari in tutto il mondo. Si tratta di un’evoluzione dello storico G222, molto apprezzata dai piloti per le caratteristiche straordinarie di robustezza che gli permettono di atterrare e decollare da piccole piste improvvisate, assieme alla possibilità di compiere manovre quasi acrobatiche per evitare la contraerea. Lo sviluppo dello Spartan venne portato avanti con Lockheed Martin all’inizio del Millennio, nell’ambito dell’accordo che convinse il governo Berlusconi a uscire dal consorzio europeo per l’Airbus militare e adottare il Lockheed C130J: una scelta che nel 2001 spinse il ministro degli Esteri Renato Ruggiero a dimettersi. Anche il Pentagono ordinò il bimotore made in Italy, destinandolo alle operazioni in Afghanistan: uno scenario ideale per le performance del velivolo.

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Poi però, anche per le pressioni di Lockheed, l’Us Air Force ha annullato il programma provocando l’interruzione della produzione negli Stati Uniti: una decisione che ha causato proteste tra gli equipaggi americani impegnati in prima linea. Gli esemplari disponibili sono stati girati alle Forze Speciali dell’Us Army e soprattutto alla Us Coast Guard, che li ha modificati con sistemi di sorveglianza per il pattugliamento in mare.

Secondo Forbes, sia la Us Coast Guard che l’aviazione australiana si sono lamentate per le difficoltà nella manutenzione e per una serie di piccoli guasti ricorrenti che complicano le attività. Nonostante i piloti apprezzino le capacità dei velivoli – la Royal Australian Air Force li ha impiegati per rifornire isole minuscole ed evacuare la popolazione di atolli minacciati da catastrofi naturali o vulcani – allo stesso tempo ne denunciano l’affidabilità compromessa dai fermi per le riparazioni. In entrambi i casi, il candidato a sostituire il bimotore italiano è il più grande Lockheed C-130.

Negli ambienti aeronautici c’è una certa sorpresa per l’eco che la notizia dei controlli sta avendo negli Stati Uniti. Il bollettino di allerta fa infatti parte di una consuetudine di precauzione che serve a scongiurare qualsiasi rischio e le procedure di manutenzione già avviate dovrebbero permettere rapidamente la ripresa dei voli, a partire dall’Australia. Il C27J d’altronde ha dimostrato doti uniche di sicurezza, senza mai un incidente grave nonostante l’intensa attività in condizioni spesso drastiche.

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