Mourinho posta una foto di un fallo di Kayode su Zalewski. E ringrazia il raccattapalle: “Sembravo io 50 anni fa”

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“Il silenzio è una delle grandi arti della conversazione”. Rimasto in silenzio nel post partita con la Fiorentina, José Mourinho si è affidato a una citazione di Cicerone “vecchia saggezza romana” per far comprendere, su Instagram, il suo malcontento per l’arbitraggio di Rapuano. La frase è stata messa a corollario di una foto in cui si evidenzia un fallo pericoloso di Kayode su Zalewski, simile a quello che ha portato al rosso di Lukaku per il brutto intervento su Kouamé, che il direttore di gara, però, non ha ritenuto di dover punire neppure con un giallo.

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“Burdisso resterà per sempre un fratello”

Il post pubblicato sul profilo dell’allenatore portoghese è stato corredato da altre tre istantanee sulla serata, comunque per lui ricca di emozioni. Nella prima ha messo l’abbraccio nel prepartita con Nicolas Burdisso, oggi dirigente della Fiorentina, e allenato dallo ‘Special One’ nella stagione 2008-2009, quella del primo scudetto al club interista. “I fratelli sono sempre fratelli”, ha scritto sotto come didascalia.

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“Grazie ai tifosi e al raccattapalle”

Poi ha mostrato la foto dello striscione esposto dalla Curva Sud che recitava: “Gli occhi inebriati di giallorosso, l’anima pervasa dal romanismo… José Mourinho romanista a vita!” e l’ha ringraziata con un eloquente “Grazie, grazie, grazie”. E un grazie particolare, infine, lo ha voluto riservare anche al raccattapalle a cui ha affidato il ‘pizzino’ da dare a Rui Patricio con le indicazioni su come difendere in occasione dei corner nel concitato finale di gara in cui la Roma era costretta a difendersi in 9. “Quello ero io 50 anni fa. Ben fatto ragazzo”, ha chiosato.

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