Sciopero del trasporto aereo del 9 febbraio: i voli cancellati e i diritti di chi viaggia

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Per i passeggeri del trasporto aereo la giornata di venerdì 9 febbraio si preannuncia molto complicata. La più difficile da diversi mesi a questa parte.

Una serie di scioperi porterà infatti le compagnie aeree a cancellare o far partire in ritardo molti voli, nazionali e internazionali. Anche perché la quasi totalità degli scioperi durerà per 24 ore: il secondo round del braccio di ferro tra sindacati e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che a novembre scorso riuscì a ottenere la riduzione dello stop da 24 a 4 ore.

A fermarsi saranno i lavoratori di diverse aziende che prestano servizi a terra, sicurezza aeroportuale e logistica. In più incroceranno le braccia i dipendenti di Air Dolomiti anche se per 4 ore. Sul sito della Commissione di garanzia sciopero è disponibile la lista completa.

Le cancellazioni

In queste ore società aeroportuali e compagnie aeree stanno preparando i viaggiatori al peggio. Quasi tutti parlano di “ritardi, cancellazioni e rallentamenti nelle consuete procedure di assistenza ai passeggeri e agli aeromobili”. Ita Airways ha pubblicato la lista dei voli cancellati, al momento 48 di cui solo uno internazionale, un Londra-Milano Linate. La compagnia italiana fa sapere che, in caso di modifica o cancellazione, “i passeggeri potranno cambiare la prenotazione senza alcuna penale o chiedere il rimborso del biglietto (solo nel caso in cui il volo sia stato cancellato o abbia subito un ritardo superiore alle 5 ore) entro e non oltre il 13 febbraio 2024”.

Ryanair è meno precisa e dice di aver cancellato “una serie di voli operanti da/per gli aeroporti di Bologna, Venezia, Malpensa, Pisa e Verona”, aggiungendo che “i passeggeri interessati da queste cancellazioni verranno informati delle loro opzioni di riprotezione o rimborso via e-mail”.

Voli salvi

Oltre alla pioggia di cancellazioni, il cui numero esatto non è ancora chiaro, c’è però una serie di voli che nonostante tutto partiranno. A fare il punto è l’autorità del trasporto aereo Enac, che ha pubblicato la lista completa delle tratte che non potranno essere toccate. Tra i voli salvi ci sono quelli che garantiscono la continuità territoriale con le isole e, per quanto riguarda gli intercontinentali, tutti quelli in arrivo e diversi in partenza.

Saranno assicurati anche tutti i voli “schedulati in orari antecedenti inizio astensione e ritardati per cause indipendenti dalla volontà delle parti” e “l’arrivo a destinazione negli aeroporti nazionali dei voli internazionali con orario stimato non oltre trenta minuti primi dall’inizio dello sciopero stesso”.

I nostri diritti

Se ci è stato cancellato un volo a causa dello sciopero, abbiamo diritto a essere riprotetti sul primo volo disponibile o, in alternativa, al rimborso totale del prezzo del biglietto. Ma non è finita, perché in alcuni casi potremmo aver diritto anche a una compensazione tra i 250 e i 600 euro a seconda della lunghezza della tratta. Dipende dalla causa che ha portato alla cancellazione. Se è una circostanza eccezionale, in cui la compagnia aerea non aveva alcuna possibilità di intervenire, il passeggero non ha diritto all’indennizzo. “Ad esempio, se il volo non parte per lo sciopero di una società esterna” spiega spiega Maria Pisanò, direttrice del Centro europeo consumatori ed esperta di diritti dei viaggiatori. Se invece la cancellazione è dovuta “allo sciopero del personale interno e la compagnia era stata avvisata per tempo dell’iniziativa, non si può più parlare di circostanza eccezionale e il risarcimento è dovuto” continua Pisanò. Non è così da sempre: due sentenze della Corte di giustizia europea hanno sancito questo diritto, stabilendo che se la compagnia aerea conosce la vertenza sindacale e non fa abbastanza per evitare lo sciopero – e i disservizi che questo comporta – deve risarcire i viaggiatori.

Come muoversi per ottenere l’indennizzo

Se non sappiamo con certezza a cosa sia dovuta la cancellazione e la compagnia aerea non ce lo comunica, il primo passo è quello di rivolgersi a Enac. “L’autorità ha il potere di indagare sulle cause che hanno portato alla cancellazione di un volo” spiega Pisanò, “ma è bene sapere che non è Enac a gestire i singoli reclami”, l’esito dell’indagine sarà comunque utile per capire se andare avanti o fermarsi.

Se Enac ci informa che a scioperare sono stati gli stessi dipendenti della compagnia aerea, possiamo chiedere il risarcimento direttamente alla compagnia aerea. Se questa non ci risponde, o ce lo nega, “a quel punto possiamo aprire la conciliazione con l’autorità dei trasporti Art”. La conciliazione è online, ha costi irrisori e porta a una soluzione nel giro di 90 giorni.

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