Desaparecidos, da Nordio no a estradizione di don Reverberi in Argentina

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Don Franco Reverberi, il sacerdote della diocesi di Parma accusato di diversi crimini compiuti in Argentina durante la dittatura civico-militare del 1976-83, non sarà consegnato alle autorità argentine per essere processato.

A riferirlo è l’onlus 24marzo.it, spiegando che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha infatti respinto per motivi di salute l’estradizione in Argentina del sacerdote che era stata concessa dalla Cassazione.

La richiesta di estradizione era stata promossa dallo Stato argentino. Reverberi era cappellano ausiliare dell’ottava Squadra di esplorazione alpina di San Rafael, a Mendoza, accusato di atti commessi nel Centro di detenzione clandestina noto come La Departamental.

Il religioso uscì dall’Argentina nel 2011, quando a Mendoza si stava svolgendo il primo processo per crimini contro l’umanità e le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari hanno cominciato a indicare le sue responsabilità.

La revoca è stata notificata al difensore del religioso, l’avvocato Franco Magnani.

Don Reverberi attualmente risiede in una canonica a Sorbolo, nel parmense, e aveva come misura cautelare il divieto di allontanamento dal comune con obbligo di firma dai carabinieri.

Il 19 gennaio è stata fissata un’udienza per l’esecuzione del provvedimento del ministro.

Don Reverberi è anche accusato di aver assistito a numerose torture alle quali erano sottoposti i prigionieri del regime di Videla prima di essere uccisi e fatti scomparire.

”La Corte di Cassazione nell’ottobre scorso, recependo le argomentazioni dell’avvocato Arturo Salerni, legale dell’ambasciata argentina in Italia, aveva confermato la decisione della Corte di appello di Bologna respingendo il ricorso contro l’estradizione presentato dalla difesa del sacerdote – spiega l’onlus -. Il ministro Nordio aveva 45 giorni di tempo per confermare o meno la decisione. Ebbene, l’ha respinta. Don Reverberi ha 87 anni e come diversi altri individui accusati di essere stati parte attiva nei crimini compiuti durante la dittature del Cono Sur, come per esempio Carlos Malatto, Daniel Cherutti, Jorge Troccoli, grazie al doppio passaporto si è trasferito in Italia molti anni fa e per lungo tempo ha vissuto indisturbato”.

Intercettato a Sorbolo a fine novembre, il sacerdote si era difeso: “Con quei crimini non c’entro”.

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