Accoltella persone in strada: “risentito dal ritiro Usa in Iraq”. L’uomo è un cittadino curdo iracheno

Pubblicità
Pubblicità

Nessun motivo religioso ma risentimento verso i cittadini Usa dopo che il loro Paese ha deciso di ritirarsi dall’Iraq. Questo, secondo la questura di Firenze, il motivo che ha spinto nelle ultime 24 ore un cittadino curdo ad aggredire in strada sei persone in diverse zone di Firenze, anche ferendole con coltelli o taglierini oltreché a mani nude. Le aggressioni si sono ripeture in vari quartieri della città.

L’uomo, 31enne, era stato arrestato dopo aver ferito ieri all’orecchio con un coltello un turista olandese scopnosciuto che viaggiava sul tram con la fidanzata. Dalle ricostruzioni emerge che a volte ha aggredito senza dire una parola; in altre occasioni ha chiesto in inglese di quale paese fossero originarie le vittime (‘Where are you from?’). Tra le vittime delle sue aggressioni quasi tutti cittadini italiani, eccetto il turista olandese.

“Alla luce della ricostruzione effettuata – si legge nella nota della questura di Firenze -, alla base di tali comportamenti non vi sono motivazioni religiose di tipo integralista, ma piuttosto il fatto che l’uomo, di etnia curda, era alla ricerca di cittadini statunitensi poiché nutre risentimento verso gli Stati Uniti d’America a causa dell’asserito abbandono del suo popolo successivamente alla ritirata dall’Iraq della coalizione anti Daesh”. Gli accertamenti della polizia proseguono sugli episodi già individuati. Riguardo all’ultimo assalto, quello su un convoglio della tramvia giovedì sera, il turista olandese, passeggero a bordo, senza un motivo apparente, era stato raggiunto da un colpo di lama alla testa dopo che il 31enne gli avrebbe detto qualche parola che, sembra, l’altro non avrebbe compreso. L’aggressore aveva tentato di fuggire alla fermata delle Cascine ma è stato bloccato nelle vicinanze dalla polizia. Il ferimento invece è valso per il turista una prognosi al pronto soccorso di 10 giorni per la guarigione.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *