Unirec, ‘Italia è modello per gestione crediti deteriorati’

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L’Italia è un “modello in Europa” per la gestione e la riduzione dei crediti deteriorati (Non performing exposure) delle banche il cui stock in 10 anni è sceso di 55 miliardi di euro. E’ quanto emerso nel convegno organizzato da Unirec – Unione nazione delle imprese a tutela del credito, associazione di Confindustria Sit, sul tema “Gestione dei crediti deteriorati in Italia e misure di intervento: stato dell’arte ed evoluzione”. Gli Npe sono scesi dagli oltre 340 miliardi del 2015 a circa 306 miliardi di fine 2022, permettendo una riduzione di oltre 55 miliardi in 8 anni.
    Entro il 29 dicembre 2023, ricorda Unirec, l’Italia dovrà recepire la direttiva europea Credit Servicers and Purchasers (relativa ai gestori di crediti e agli acquirenti di crediti) il cui ambito riguarda esclusivamente gli Npl di origine bancaria.
    Per il presidente di Unirec Marcello Grimaldi “Occorre evitare che le banche italiane incorrano in trattamenti regolamentari estremamente penalizzanti introdotti dalla normativa europea (“calendar provisioning”): il mantenimento di livelli contenuti di NPL è obiettivo fondamentale per evitare ripercussioni negative sul capitale delle banche e quindi sulla capacità di queste ultime di erogare credito. Gli interventi pubblici possono ulteriormente migliorare il mercato secondario, purché seguano una corretta linea di azione e piuttosto che introdurre nuove misure tengano conto anche di strumenti già esistenti che possono essere valorizzati, quali ad esempio la cartolarizzazione a valenza sociale o quelli messi a disposizione del Codice della crisi e dell’insolvenza per contrastare il fenomeno del sovraindebitamento”.
   

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