Grammy, tutti i vincitori. Taylor Swift nella storia: premiata per la quarta volta per il miglior album dell’anno

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New York – Taylor Swift nella storia: alla 66ª notte dei Grammy ha vinto per la quarta volta il titolo di “Album dell’anno” con “Midnights”. Nessun artista era mai riuscito in questa impresa. La cantante ha staccato Frank Sinatra, Stevie Wonder e Paul Simon che fino a ieri la appaiavano con tre successi. Quando Céline Dion ha annunciato il suo nome, la popstar è rimasta un attimo senza parole, ha guardato chi aveva accanto per avere la conferma che avesse sentito bene. Una volta sul palco, ha ammesso: “Mi scoppia la testa”.

Taylor Swift, l’artista che non piace a Trump

Il suo record non farà piacere all’America trumpiana che la considera un asset del Pentagono messo in campo per far vincere Joe Biden alle presidenziali di novembre, ma quella andata in scena alla Crypto Arena di Los Angeles è stata la consacrazione di una pop star mondiale.

Ai Grammy il tributo alle vittime del 7 ottobre

L’academy ha inserito un momento dedicato al conflitto tra Hamas e Israele, presentando un quartetto d’archi formato da due musicisti palestinesi e israeliani. Il Ceo della Recording Academy, Harvey Mason Jr., ha ricordato le vittime del Nova festival, che sono state attaccate da Hamas il 7 ottobre. Trecentosessanta persone, un terzo di quelle che morirono quel giorno in Israele, vennero uccise in un’imboscata all’alba dopo aver ballato al ritrmo di musica elettronica psichedelica. Decine sono state sequestrate.

Il trionfo di Taylor Swift

Swift, per onorare il suo ruolo di prima donna, si è presentata con un look stile Rita Hayworth, da Hollywood dell’età d’oro, in abito lungo bianco Schiaparelli con strascico. Era stata già protagonista all’inizio della serata. Quando era salita sul palco per ritirare il suo 13° Grammy, vinto come miglior album pop vocale, sempre con “Midnights”, la cantante ha annunciato l’uscita il 19 aprile del suo nuovo album “The tortured poets department”. Nel giro di cinque minuti il suo account Instagram, seguito da 280 milioni di follower, ha raccolto due milioni e mezzo di like ed è andato in blocco. Okay, per la settima volta non ha vinto il Grammy per la migliore canzone dell’anno, ma si è rifatta alla grande.

Ai Grammy le donne protagoniste

E’ stata l’apoteosi delle donne, che hanno surclassato gli uomini, in ogni genere, in ogni campo, dal country al pop al R&B. Le loro voci. I loro premi. Le loro ferite. Canzone dell’anno “What was I made for?” di Billie Eilish, brano del film “Barbie”, uscito un po’ a pezzi dalle nomination per gli Oscar. Miglior registrazione per Cyrus con “Flowers”. E poi le altre. Come Joni Mitchell, salita sul palco a 80 anni per ritirare il premio e cantare per la prima volta dal vivo ai Grammy. O Céline Dion, che in un momento emozionante si è materializzata davanti a tutti dopo aver reso pubblico la sua malattia, una sindrome neurologica che le ha tolto il controllo dei muscoli. E la standing ovation per Tracy Chapman, con la sua hit “Fast Car”, dell’88, e una voce unica nel panorama pop. SZA, Solána Rowe, l’artista con il maggior numero di nomination con l’album “Sos”, nove, ha cantato “Snooze” e “Kill Bill”, ma alla fine ha vinto meno del previsto. Suo il Grammy come miglior canzone R&B per “Snooze”. Lainey Wilson ha ricordato di essere partita da un villaggio rurale di duecento persone in Louisiana e ringraziato dio per il premio come miglior album country. Un’altra donna, la pop star colombiana Karol G, ha vinto il Grammy per il miglior album di “musica urbana”.

Killer Mike, premiato e poi arrestato

Gli uomini hanno fatto notizia per altri momenti, come il rapper Killer Mike, vincitore di tre Grammy e subito dopo portato via in manette dalla polizia per una lite con un addetto alla sicurezza (poi l’artista è stato rilasciato), mentre gli U2, in collegamento dalla Super Sfera da due miliardi di dollari di Las Vegas, hanno partecipato via video alla serata con un brano.

Jay-Z difende Beyoncé e attacca l’academy

Jay-Z ha utilizzato il suo momento per attaccare l’academy, accusandola di non aver mai dato alla moglie, Beyoncé, il Grammy per il miglior album, nonostante ne abbia vinti trentadue in altre categorie. “Non voglio mettere in imbarazzo questa giovane signora – ha detto il rapper di Brooklyn – ma ha più Grammy di chiunque e non ha mai vinto l’Album dell’anno. Perfino per i vostri parametri non funziona”.

Stevie Wonder e Annie Lennox ricordano Tony Bennett e Sinead O’Connor

Da brividi l’omaggio che Stevie Wonder ha offerto a Tony Bennett, suonando al pianoforte un brano “insieme” al cantante scomparso l’anno scorso, in un gioco di suggestione tra l’esecuzione in diretta e la registrazione video del vecchio crooner di origine italiana. Annie Lennox ha ricordato Sinead O’Connor, dedicandole una struggente “Nothing compares 2 U”.

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