Los Angeles, chiama la polizia per difendersi dall’ex molesto: vice sceriffo le spara uccidendola davanti alla figlia

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New York – Aveva chiamato la polizia per denunciare le violenze del suo ex compagno, ed è stata uccisa da un vice sceriffo con quattro colpi di pistola. Le immagini della body camera in dotazione agli agenti della contea di Los Angeles sono state rese pubbliche e sono sconvolgenti: raccontano l’assurda fine di Niani Finlayson, una infermiera afroamericana di 27 anni, madre di una bambina di 9, morta dopo aver chiamato il numero delle emergenze, il 911, per denunciare abusi domestici.

A ucciderla è stato il vicesceriffo Ty Shelton, uno che tre anni fa aveva sparato a sangue freddo su un afroamericano di 61 anni, Michael Thomas, anche lui coinvolto in una lite domestica, e anche in quel caso dopo che dall’abitazione avevano chiesto l’intervento della polizia. Ma a Los Angeles, dicono adesso, se sei nero e hai bisogno d’aiuto, chiamare il 911 può essere la scelta peggiore. I video, che risalgono alla sera del 4 dicembre, mostrano il vice sceriffo arrivare con altri due colleghi, tra cui una donna, davanti all’abitazione, un appartamento al piano terra. Due agenti entrano. Passano appena tre secondi e Shelton scarica la pistola su Finlayson, che aveva un coltello da cucina e teneva fermo per un braccio l’ex fidanzato.

Il vicesceriffo aveva in una mano il “taser”, la pistola paralizzante, e nell’altra la pistola vera. Ha usato la seconda, sparando addosso alla donna da meno di quattro metri, uccidendola davanti alla figlia che, per lo spavento, è corsa via. L’ex fidanzato, rimasto seduto, ha cominciato a urlare: “No, no, perché lei ha sparato?”. L’omicidio è avvenuto a Lancaster, un sobborgo a nord di Los Angeles, e ha scatenato una nuova ondata di proteste, con sit-in davanti agli uffici dello sceriffo. Gli attivisti per i diritti civili chiedono giustizia e puntano il dito contro Shelton, che per il primo omicidio non era stato punito, anche perché mancavano le immagini della body cam.

Stavolta è diverso e per lui potrebbe essere più difficile uscirne indenne. Intanto è stato sospeso, in attesa che l’indagine si concluda. La polizia ha pubblicato anche l’audio della telefonata al 911. Si sente Finlayson urlare: “Non lascerà la mia casa, lui non mi lascerà da sola, ho bisogno della polizia ora”, mentre l’operatrice del 911 prova a calmarla: “Hello? Gello? Calma, dov’è lui? Hello?”. Sull sfondo, si sentono urla, mentre Finlayson chiede all’ex di andarsene.

Le immagini delle body cam raccontano l’altra parte della storia. Anche qui si sentono urla provenire dalla casa. Gli agenti bussano alla porta e dicono “venite fuori”, Finlayson apre e si presenta a piedi nudi, in shorts, il coltello in mano. “Stavo per accoltellarlo”, confessa subito per far capire agli agenti a quale livello di disperazione fosse arrivata. Accanto a lei la figlia piccola, che indica l’uomo al vice sceriffo. Ai loro occhi Shelton appare l’uomo della provvidenza, il garante della giustizia. Lui, senza aspettare, spara.

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