Poste, piano strategico a 5 anni. Obiettivo è un utile netto da 2,3 miliardi

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ROMA – L’ad Matteo Del Fante lancia per Poste Italiane il nuovo Piano strategico “The connecting platform”, centrato su un nuovo modello di utilizzo della rete e sulla trasformazione della logistica.

Per la prima volta l’orizzonte temporale è di 5 anni. A fine piano, entro il 2028, si punta ad una crescita dell’utile netto a 2,3 miliardi, dei ricavi a 13,5 miliardi, dell’Ebit a 3,2 miliardi anche grazie ad un’attenta razionalizzazione dei costi.

Sul fronte dei dividendi, il Piano prevede un payout ratio – la percentuale di utili distribuita agli azionisti – pari ad almeno il 65%. L’obiettivo è di distribuire non meno di 1 euro per azione nel 2026 e dividendi cumulati per almeno 6,5 miliardi nei 5 anni.

Uffici postali, pacchi, app

Poste annuncia che, entro il 2026, circa 7.000 uffici postali nei piccoli Comuni “saranno trasformati in hub di servizi digitali, per un accesso rapido e facile ai servizi della Pubblica Amministrazione. Inoltre, verranno messi a disposizione dei cittadini 250 spazi di co-working”, dove poter lavorare.

Sempre Poste lavora a un’alleanza nel settore immobiliare per la gestione del business dei pacchi e per lo sviluppo di nuovi magazzini. La capacità dei magazzini nel settore aumenterà dai 230.000 metri quadrati nel 2023 ai 400.000 metri quadrati del 2028.

Dal settore “pacchi e logistica”, il gruppo di Matteo Del Fante conta di ricavare “nuovo business per 700 milioni di ricavi”.

Una SuperApp, che incorpora il nuovo “borsellino” digitale per i pagamenti, “sarà completamente personalizzata rispetto al profilo del singolo cliente, Grazie a tecnologie all’avanguardia e all’Intelligenza Artificiale, costituirà un punto di accesso unico all’ecosistema di Poste Italiane”.

I conti correnti

Per il 2028, Poste punta a questi obiettivi:
– conti correnti delle piccole e medie imprese a quota 400 mila;
– giacenza media di 11 mila euro (8400 nel 2023);
– finanziamenti concessi a 4,3 miliardi (di cui 3,4 di prestiti personali).

Poste Italiane prevede che, entro il 2028, i suoi dipendenti a tempo pieno si ridurranno a 113 mila da 119,3 mila nel 2023.

Si prevedono 19 mila assunzioni, più che compensate da 25 mila uscite, “determinate – spiega Poste – dal naturale trend demografico della forza lavoro”.

Il personale costerà 6 miliardi (dai 5,64 miliardi nel 2023) “con il rapporto tra costi ordinari del personale e Ricavi in calo al 38%(dal 41% nel 2023)”.

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