“Al tavolo accanto c’erano dei gay e un disabile: buona la pizza, ma non tornerò più”: la vergognosa recensione al locale di Sant’Angelo Lodigiano e la risposta della titolare

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Di recensioni più o meno positive – e motivate nei modi più fantasiosi, dal “non ho trovato posto” a “non mi è stato offerto l’amaro a fine pasto” – i ristoratori ne hanno sempre collezioni infinite. E il duello che a volte si ingaggia con i clienti su TripAdvisor e su tante altre piattaforme è sempre materiale per pagine social satiriche. Ma questa volta un ristoratore di Sant’Angelo Lodigiano è rimasto basito: perché la stellina solitaria data come voto al suo locale, la pizzeria Le Vignole, non derivava dalla bontà dei piatti, ma dai vicini di tavolo.

Maleducati? No, omosessuali, e per di più con uno dei commensali disabile. “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più”. Recensione pubblicata nelle scorse ore sulla pagina Google del ristorante: ma i suoi gestori, davanti a quelle parole, hanno deciso di rispondere.

“Egregio cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembra una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole”, scrive Giovanna Pedretti, che con il marito Nello gestisce la pizzeria.

Perché, continua la risposta, l’atteggiamento del cliente recensore era già stato notato durante la cena: “Non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina…detto ciò, davanti a queste bassezze umane e di pessimo gusto credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base ai loro gusti sessuali e men che meno per la disabilità. Le chiedo, gentilmente, di non tornare da noi, a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati. Cordiali saluti e buona serata”.

Una risposta educata nei toni ma molto ferma, molto apprezzata e condivisa da chi, sulla pagina Facebook della pizzeria, ha letto lo scambio. E anche una risposta ancor più motivata dall’impegno della coppia di ristoratori, visto che dal 2020 il locale ha lanciato l’iniziativa della pizza sospesa per sostenere l’associazione “Genitori amici dei disabili”, invitando i clienti a pagare una pizza in più da destinare ai ragazzi seguiti dall’associazione. “Risposta fin troppo educata . Nel 2024 è sconvolgente che ci sia gente che pensa e scrive cose del genere”, il plauso collettivo dei clienti della pizzeria.

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