Sanità, l’ultimatum delle Regioni: “Stop ai tagli o andremo dalla Corte costituzionale”

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Abrogazione del titolo 1 comma 13 del dl Pnrr che taglia 1,2 miliardi alle Regioni relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, o un impegno formale per la reintegrazione dei fondi. Altrimenti si va dritti davanti alla Corte Costituzionale. La richiesta al governo Meloni è uscita dalla Conferenza delle Regioni al lavoro sul dl Pnrr e in particolare sul capitolo che riguarda, appunto, i tagli alla Sanità.

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A spiegare quel che si muove tra i governatori è il presidente della Conferenza delle Regioni che guida il Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Ci siamo sempre mossi in modo costruttivo seppure in uno scenario critico, ovvero per quanto riguarda i fondi ex articolo 20 abbiamo chiesto che venga eliminato il definanziamento o che venga preso un impegno formale per rifinanziarli. Il nostro parere è condizionato a questa richiesta”, ha spiegato il leghista.

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“Da una interlocuzione informale abbiamo visto una apertura da parte del Governo e una disponibilità in tal senso. Come sempre lavoriamo in un’ottica di leale collaborazione, anche in momento difficili”, ha aggiunto.

Per poi concludere: “Penso che sia un obiettivo di tutti, in primis del Governo, dare una risposta che possa migliorare l’offerta sanitaria del Paese. Noi utilizzeremo tutti i canali della collaborazione e anche quelli di non collaborazione, se necessario, per tutelare il più possibile il Servizio sanitario nazionale”.

Nel caso in cui il governo decida di tirare dritto, i presidenti di Regione sono pronti a rivolgersi alla Corte costituzionale.

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