“Non potevo vestirmi come volevo, mi ha imposto la sua religione ma io sono atea”. Dodicenne denuncia il padre

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“Papà tollerava soltanto le maniche corte. Per tutto il resto manifestava una totale opposizione nei riguardi della espressione della cultura occidentale”. Sono le parole di una 12enne che ha aggiunto: “La religione musulmana mi è stata imposta ma io mi sono sempre rifiutata e sono atea”. La sua vita, di fatto, non era uguale a quella dei ragazzini della sua età. Un incubo confidato a volte agli psicologi quando veniva ascoltata nell’inchiesta in cui era indagato il padre: un algerino di 47 anni, da tempo traferito in Salento dove aveva trovato l’amore con una donna del posto prima che il matrimonio naufragasse.

“Non poteva uscire di casa da sola”; “il genitore andava su tutte le furie se le vedeva addosso un top o vestiva un paio di jeans strappati” scrive tra l’altro la pm Rosaria Petrolo nella richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’uomo. E ancora: “Non le era permesso incontrare persone di sesso maschile e neppure mangiare carne di maiale”. D’altronde fin da quando era piccola, secondo la ricostruzione della Procura, aveva dovuto tollerare i comportamenti autoritari del padre. Una volta cresciuta si è ribellata.

È così scattata l’allerta del Tribunale per i minorenni che si è attivato spiccando nei confronti dell’uomo un divieto di avvicinamento alla figlia e alla ex moglie. “Ho paura di mio padre – riferì la minore nel corso dell’incidente probatorio – e ho anche attraversato un periodo di forte depressione”. Il padre, infatti, nonostante vivesse da tempo in Italia, aveva comunque mantenuto un modello di vita molto legato alla religione musulmana. E questo modello lo metteva in pratica in tanti modi. Con minacce e insulti. I peggiori. E il suo nome è finito nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. È stata l’ex moglie, dopo la fine del matrimonio, a dare il via alle indagini con una denuncia ai carabinieri.

Spesso, dopo il divorzio, l’uomo si presentava sotto casa della ex in preda ai fumi dell’alcol rimproverando la donna di consentire alla figlia di vestirsi in modo “troppo occidentale”. Ora il 47enne algerino finito sotto inchiesta. L’udienza preliminare è fissata per il 14 febbraio davanti alla gup Giulia Proto. A difendere l’imputato, ci penserà l’avvocato Ezio Maria Tarantino.

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