Confindustria, ‘stime riviste, tempi duri per gli economisti’

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Il Centro studi di Confindustria si sofferma, con l’approfondimento che accompagna l’analisi congiunturale mensile, sulle revisioni dei dati Istat, fatte con la diffusione di dati definitivi, da cui emerge “una crescita italiana più robusta” rispetto al quadro delle prime rilevazioni provvisorie diffuse mese per mese.
    Così il Pil 2023 è poi risultato “più alto”, gli investimenti “non sono calati ma cresciuti”, “sui consumi delle famiglie la revisione è stata minore, ma comunque significativa”, “anche i consumi della P.a sono stati rivisti al rialzo” e “siamo passati da una piccola flessione della spesa pubblica, a un deciso aumento”. Ed è andata così anche per “altre variabili economiche di primaria importanza”. Ne emergono “migliori prospettive sul 2024”, “le previsioni sul 2024, finora modeste, non possono che essere più positive, anche perché i tassi sono attesi in calo e il Pnrr in accelerazione”.
    Un cenno anche alle rilevazioni statistiche in altri Paesi europei con “revisioni che non sono da meno di quelle italiane”.
    Così il centro studi di Confindustria chiosa: “Sono tempi incerti per l’economia, difficili per gli economisti”.
   

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