Calenda certifica la rottura con Pd e 5S: “Veto di Conte su Azione. La sinistra ha scelto un leader, non è il nostro”. E vira su Bardi in Basilicata

Pubblicità
Pubblicità

La frattura si è consumata nel giro di poche ore, nella serata di ieri. La diagnosi era scontata, a metterci la firma stamattina è Carlo Calenda. Senza giri di parole. Contesta un veto su Azione da parte di Giuseppe Conte. E sentenzia: “Il dato positivo è che la ‘sinistra’ ha scelto finalmente il suo campo e il suo leader. Non è il nostro. Auguri”. Tutto in un tweet. Per certificare che Azione ormai si sente distante da Pd e 5S molto più di quanto l’Abruzzo è lontano dalla Basilicata.

Il sostegno comune alla candidatura di Luciano D’Amico è già un ricordo già sfocato. Le convulse ore della trattativa lucana hanno portato Pd e M5S a convergere su Domenico Lacerenza, primario di oculistica dell’ospedale di Potenza. Ma Azione ha rivendicato di essere stata esclusa dalla discussione: “Io fino a ieri mattina ho parlato con Elly Schlein per capire quale era il loro orientamento di candidatura e mi ha detto che non lo avevano. Dopo di che ho appreso dalle agenzie che c’era stato un tavolo di una coalizione molto spinta a sinistra”. E aggiunge: “Dopo mesi di veti e controveti interni Giuseppe Conte ha annunciato il candidato e il perimetro della coalizione per la Basilicata”.

Basilicata, il candidato Lacerenza: “Io catapultato dalla sala operatoria: mai fatto politica, non ho parlato con Conte e Schlein”

Veti che, secondo l’ex ministro, il leader pentastellato “rivendica con somma gioia”. E allora ognuno per la sua strada, aggiunge il leader di Azione, che stamattina ospite di RadioinBlu2000 rilancia la sfida ammiccando a Vito Bardi, il governatore uscente ed ex ufficiale della Guardia di Finanza sostenuto dal centrodestra e in particolare da Forza Italia: lo definisce “un moderato europeista, un uomo delle istituzioni”. Insomma, “non è il ‘trux’”, sottolinea evocando il soprannome di Paolo Truzzu, candidato di FdI sconfitto in Sardegna. E pure lì Azione non ha sostenuto la candidata di Pd e M5S Alessandra Todde, anche se la scelta di puntare su Renato Soru si è rivelata un flop. “Valutaremo e decideremo – insiste Calenda, tornando alla Basilicata – . Non è un scelta, è una constatazione: il centrosinistra ci ha escluso, noi lì abbiamo preso alle politiche il 10%, c’è Marcello Pittella che è l’ex governatore e responsabile di Azione, loro hanno fatto una scelta, vediamo ora se li ripagherà”.

E da Forza Italia Giorgio Mulè offre subito sponda: porte aperte a Calenda “se si riconoscerà nel programma del centrodestra”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *