Report, inchiesta su Zan e Di Biase: “Le loro società guadagnano con i Pride e la parità di genere”

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Due diverse società, due diversi esponenti del Pd – entrambi molto vicini a Elly Schlein – e identico problema: il conflitto di interesse rispetto alle rispettive battaglie politiche. L’ultima puntata di Report mette sotto inchiesta giornalistica le vicende imprenditoriali di Alessandro Zan, deputato molto legato al mondo Lgbtqia+, promotore principale del ddl che porta il suo nome, e Michela Di Biase, attenta alla parità di genere e moglie dell’ex ministro Dario Franceschini.

Zan, infatti, è socio di maggioranza della società Be Proud Srl che organizza ogni anno il Pride Village di Padova, festival Lgbtqia+, del quale nell’ultima edizione è stata ospite anche Schlein, incassando oltre un milione di euro. La trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci ha chiesto a Zan se il Pride Village fosse a tutti gli effetti un evento commerciale e se questo non costituisse un conflitto di interessi con la sua attività politica. “È un evento dove tutto quello che viene guadagnato viene riversato nell’iniziativa, e dunque non c’è nessun tipo di guadagno”, la risposta dell’esponente Pd nella clip. “Io ho prestato il mio nome per dare una mano, ma lo faccio con spirito di servizio, a titolo gratuito”, la sua precisazione. Fra le altre cose Be Proud ha versato 50 mila euro nelle casse del Pd.

Nel servizio firmato da Lorenzo Vendemiale e Carlo Tecce, a Di Biase viene contestato di aver messo in piedi una società per la consulenza della certificazione della parità di genere, in anticipo temporale rispetto alle altre, la Obiettivo 5, di cui è socia al 25 per cento. Report ipotizza che questo tempismo sia avvenuto grazie alle sue entrature politiche: cioè aver saputo prima, nel 2021, che stava uscendo una legge ad hoc. Obiettivo 5, si legge sul loro sito, “si impegna affinché la parità di genere sia principio fondamentale per una società inclusiva e sostenibile, dove successo economico e benessere sociale vadano di pari passo. Obiettivo Cinque supporta le imprese a promuovere e sostenere un impegno concreto per una società inclusiva”. Nel portafoglio clienti dell’azienda ci sono grandi aziende come Novartis, Gucci, Philip Morris, Ibl Banca, Comin & partners.

La domanda di fondo di Report è ovviamente legata alla commistione tra politica e affari: l’attivismo di Zan e Di Biase è legato all’una, agli altri o magari a entrambi i fattori?

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