Papa Francesco contro la ‘ideologia del gender’: “Il pericolo più brutto oggi. Annulla le differenze e rende tutto uguale”

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Papa Francesco torna a criticare la ‘ideologia del gender’ definendola “il pericolo più brutto” che ci sia oggi.

“Cancella le differenze”

“E’ molto importante che ci sia questo incontro, questo incontro fra uomini e donne, perché oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze”, ha detto Bergoglio. L’occasione è l’udienza ai partecipanti al convegno “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni” promosso in questi giorni in Vaticano dal cardinale Marc Ouellet. “Ho chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia del nostro tempo, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda “tensione”. Io – ha proseguito il Papa – ricordo di aver letto un romanzo dell’inizio del Novecento, scritto dal figlio dell’Arcivescovo di Canterbury (Robert Hugh Benson, ndr.): The Lord of the World. Il romanzo parla del futuribile ed è profetico, perché fa vedere questa tendenza di cancellare tutte le differenze. È interessante leggerlo, se avete tempo leggetelo, perché lì ci sono questi problemi di oggi; è stato un profeta quell’uomo”.

Papa Francesco ha pronunciato a braccio queste osservazioni all’inizio dell’udienza, scusandosi di non leggere il discorso scritto che aveva preparato, e chiedendo a un collaboratore di sostituirlo nella lettura: “Chiedo di leggere, così non mi affatico tanto”, ha spiegato: “Ho ancora il raffreddore e mi affatica leggere per un po’”.

“Ideologia gender”: cosa è e perché in realtà non esiste

“Pericolosissima”, “nefasta”, “tsunami”

Non è la prima volta che Francesco si scaglia contro la cosiddetta teoria del gender: “La teoria del gender è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali”, ha detto da ultimo Bergoglio nell’udienza di inizio anno al corpo diplomatico, discorso pronunciato pochi giorni dopo avere autorizzato – tra le proteste dei settori conservatori della Chiesa – la benedizione delle coppie omosessuali. In visita a Budapest ad aprile del 2023, ospite di Viktor Orban, Francesco aveva fustigato “la via nefasta delle “colonizzazioni ideologiche”, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato “diritto all’aborto”, che è sempre una tragica sconfitta”. La teoria del gender è “una guerra mondiale contro il matrimonio” disse in Georgia nel 2016, “una cattiveria” ribadì di ritorno dal Caucaso nel 2016. Ma già nel 2015 ad un’udienza generale il Pontefice argentino si era domandato “se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più”. In visita a Napoli, lo stesso anno, Bergoglio, dialogando con i giovani, aveva definito la teoria del gender uno “sbaglio della mente umana”, che “crea tanta confusione: così la famiglia è sotto attacco”. Di ritorno dalle Filippine, il Papa, nella conferenza stampa in volo, citò un caso di un libro di scuola “dove si insegnava la teoria del gender” per poi tracciare un parallelo tra le “colonizzazione ideologiche” di oggi e quello che facevano “le dittature del secolo scorso”, “Pensate ai Balilla, pensate alla Gioventù Hitleriana”. Nel 2014 alcuni vescovi italiani che avevano incontrato il Papa a porte chiuse riferirono che aveva parlato del gender come di uno “tsunami”.

Nell’enciclica e nell’esortazione

Concetti ripresi, ancorché con linguaggio meno acceso, anche nei documenti ufficiali: una “sfida” che “emerge da varie forme di ideologia”, ha scritto il Papa nell’esortazione apostolica Amoris laetitia (2016) peraltro nota soprattutto per l’apertura alla comunione ai divorziati risposati: “genericamente chiamata gender”, nega “la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo. E’ inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini”. Tema accennato anche nella enciclica Laudato si’ (2015) laddove il Papa scriveva che “l’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato”.

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