Processo Impagnatiello, comincia a porte chiuse l’udienza dei medici che hanno fatto l’autopsia su Giulia Tramontano: “Immagini troppo dure”

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E’ cominciata a porte chiuse la quinta udienza del processo a Alessandro Impagnatiello, imputato per il femminicidio di Giulia Tramontano. Udienza in cui vengono ascoltati i quattro medici legali che hanno partecipato prima al sopralluogo e dopo all’autopsia sul corpo della donna, uccisa con 37 coltellate il 27 maggio di un anno fa a Senago e nascosta dietro una fila di box.

Durante l’udienza proiettate delle immagini, ovviamente dure. Per questo l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, che rappresenta la famiglia Tramontano, ha chiesto il processo a porte chiuse. La Procura e i difensori dell’imputato si sono detti concordi. La giudice Antonella Bertoja ha così parzialmente limitato la presenza del pubblico – cronisti e pure una scolaresca portata in aula – almeno durante la proiezione delle immagini.

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Impagnatiello presente all’udienza, mentre nessuno dei familiari di Giulia è arrivato in aula. Ma, come a ogni udienza, le loro parole sono state affidate ai social: “Oggi ancora più forte: giustizia per Giulia e Thiago”, scrive su Instagram la mamma della 29enne, Loredana Femiano.

“Continueremo a lottare ogni singolo istante della nostra vita – ha aggiunto il fratello Mario – , affinché sia tolta la libertà per sempre a chi ti ha negato di essere una madre, una figlia, una sorella e tanto altro. Ti amo e mi manchi Giuliè”.

“Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora, affinché sia fatta giustizia. Giustizia per lei e Thiago”, le parole del papà Franco.

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