Gaza, venti bambini feriti nella Striscia domani in Italia per essere curati negli ospedali di Milano, Genova, Firenze e Bologna. Sabato ne sono attesi altri 25

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Arriveranno domattina alle 5 nel porto della Spezia, a bordo della nave Vulcano della Marina militare venti bambini feriti nella Striscia di Gaza, insieme a loro viaggiano 42 familiari: sono partiti mercoledì scorso dal porto di Al Arish, in Egitto e ad accoglierli ci sarà il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, insieme alla task force interministeriale di aiuto, alla Croce Rossa internazionale e alla macchina di Protezione civile messa a punto dalla Regione Liguria. Quattro bimbi saranno trasferiti immediatamente, a bordo delle ambulanze, all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova (dove sono già in cura tre bambine palestinesi), mentre le famiglie, sedici persone in tutto, sono prese in carico da un sistema di accoglienza del Terzo settore, coordinato da Regione Liguria, e che ha raccolto la disponibilità di Comunità di Sant’Egidio, Caritas, Arci e Federazione delle Chiese evangeliche che hanno predisposto alloggio, e garantiranno il vitto, in strutture a Genova.

«Non sarà l’unico arrivo – spiega l’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone – siamo in attesa di un altro gruppo di venticinque persone, di cui circa otto bambini, che arriverà in aereo il 9 febbraio e per cui abbiamo già bloccato alcuni posti letto per garantire una sistemazione ai familiari dei piccoli che avranno bisogno di cure, anche se non sappiamo ancora, nello specifico, quanti rimarranno in Liguria e quanti proseguiranno verso altre regioni». Anche i nuclei familiari in arrivo oggi alla Spezia, oltre quelli che si fermeranno in Liguria, saranno distribuiti in diverse regioni (e i piccoli affidati alle cure di diversi ospedali): sarà ancora la Protezione civile della Liguria a portare, a bordo di pulmini, altri cinque piccoli pazienti verso il Buzzi e il Pini di Milano, mentre altri mezzi, schierati direttamente dalle altre Regioni di destinazione, si dirigeranno con i pazienti al Meyer di Firenze e al Rizzoli di Bologna. Ad accogliere la nave Vulcano, alla Spezia ci saranno anche l’assessore Giampedrone e l’assessore alla Sanità, della Regione Liguria, Angelo Gratarola, che ha organizzato, con l’ospedale Gaslini, la macchina sanitaria di accoglienza e cura. E proprio il Gaslini, con Andrea Moscatelli, responsabile della terapia intensiva dell’istituto, con una equipe dell’istituto pediatrico, ha svolto l’attività preparatoria in Egitto per il trasferimento dei piccoli pazienti di Gaza in Italia.

Il primario del Gaslini, Andrea Moscatelli

«Tra Protezione civile, Croce Rossa e volontari ad accogliere la nave ci saranno una cinquanta di persone – dice l’assessore Giampedrone – poi c’è tutta la macchina dell’accoglienza del Terzo Settore che sta facendo uno sforzo enorme: ci siamo trovati a doverci fare carico anche del sistema di accoglienza dei familiari, così come facevamo già durante l’emergenza Ucraina, ma allora in base a bandi della Protezione civile. Ora siamo stati sollecitati dalla Prefettura di Genova e ci siamo organizzati per tempo e già abbiamo concluso una ricognizione per assicurare accoglienza anche a chi arriverà sabato».

Una piccola paziente proveniente dalla Striscia di Gaza già in cura al Gaslini

E la Regione Liguria, così come le realtà del Terzo settore, stanno sostenendo queste operazioni completamente a proprio carico, sottolinea l’assessore Giampedrone: «Sia in termini di disponibilità di spazi, sia in termini economici, dopo l’accoglienza del 9 febbraio, che abbiamo già assicurato, non so quanto potremo ancora andare avanti, se le modalità sono queste: l’ho fatto notare al governo». Le persone in arrivo oggi alla Spezia hanno tutte un permesso di soggiorno. «Ormai per la nostra Protezione civile la gestione di questi contesti è banale – conclude Giampedrone – dopo esserci occupati dei profughi ucraini e dovendo gestire anche diversi arrivi di migranti. Per i profughi ucraini le procedure però erano semplificate e le operazioni erano tutte a terra». E anche il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini sarà sul molo alla Spezia: «La città non può venire meno a questo impegno umanitario» e ha schierato sedici mezzi, psicologi e mediatori culturali.

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