Giulia Cecchettin, il padre Gino: “Mi chiama sempre ‘papino’, mi manca la sua voce e quel vezzeggiativo”

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“Non riesco ad immaginare di entrare in casa e non sentire più: ‘Ciao papino’”, ha scritto ieri sera sui social Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la studentessa di 22 anni scomparsa da sabato sera dopo essere uscita con il suo ex fidanzato Filippo Turetta.

Di entrambi non si hanno notizie da giorni, e la bacheca Facebook di Gino è piena di appelli e messaggi di sostegno da parte degli amici.

“Mi manca la sua voce, più tempo passa e più faccio fatica”, racconta il padre, assistito in queste ore dall’avvocato Stefano Tigani dell’associazione Penelope.

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Assieme ai genitori di Filippo ha rivolto un appello: “Ragazzi, contattateci o tornate a casa”.

“Da genitore ci spero sempre anche se, man mano che il tempo passa, faccio sempre più fatica perché non si riesce a trovarli. Ho trovato la forza di fare quell’appello. Ma non ho ancora nessuna notizia. Le forze dell’ordine stanno lavorando, in tanti si stanno impegnando”.

Chi è Giulia?

“La figlia ideale. Dedita allo studio e alla famiglia, sorridente, felice, sempre altruista, anche troppo. Sa quello che vuole. Ci manca, spero torni a casa e mi dica ‘Ciao papino’, come è solita chiamarmi lei, anche se sono grande e grosso. Mi manca la sua voce e quel vezzeggiativo”.

Quando l’ha vista l’ultima volta?

“Sabato abbiamo pranzato, poi io sono andato al cimitero, da mia moglie, e avevo delle commissioni da sbrigare. Quando sono tornato a casa lei era uscita, doveva andare fuori per cena. Ma mai avrei potuto immaginare…”.

Conosce Filippo?

“Era venuto a casa nostra, anche quando c’era mia moglie. Nell’ultimo periodo con Giulia non si vedevano. Ma era un tipo tranquillo, timido, non c’era nulla che potesse far presagire qualcosa”.

Nel parcheggio davanti casa vostra un passante ha raccontato di aver sentito urlare una ragazza mentre veniva strattonata per non scendere dalla macchina.

“E’ successo sabato sera. Un vicino ha chiamato il 112, ha visto questo episodio spiacevole. Non ho parlato con lui”.

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