“Giffoni a rischio”, a Repubblica l’appello del direttore del festival: “Il mancato accordo sui fondi ci potrebbe fermare per sempre”

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In queste ultime ore ho dovuto purtroppo denunciare pubblicamente una situazione di grande criticità che sta vivendo la nostra storica e importante avventura di vita: Giffoni. Non avrei mai voluto turbare, creare ansie e tensioni in chi Giffoni lo ama, lo segue, lo vive tutti i giorni. In particolare le nuove generazioni. Mi riferisco alle conseguenze del mancato accordo tra il ministero per gli Affari europei, le Politiche di coesione e PNRR con la Regione Campania sui fondi che ad oggi non sono stati ancora assegnati.

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Si tratta di risorse necessarie per la realizzazione di investimenti destinati alle infrastrutture, all’ambiente, al turismo, alle politiche sociali e d’inclusione. Ma non solo: per la Regione Campania, nostro principale investitore, questi fondi sono fondamentali per sostenere il sistema culturale di cui fa parte Giffoni, un’azienda conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, unica nel suo genere e che oggi rischia un blocco mai verificatosi in 54 anni di storia. Non ci ha fermato il terremoto del 1980, non ci ha fermato la pandemia da Covid-19 nel 2020, ora invece rischiamo concretamente di fermarci a causa di un ritardo negli accordi fra Governo e Regione Campania.

Gaetano Del Mauro

E’ evidente che, senza certezze sull’entità e sulle tempistiche dei finanziamenti, non è possibile organizzare un progetto di portata internazionale come il nostro. Parliamo di 6000 giurati da oltre cinquanta nazioni, anteprime, eventi speciali, attività con le scuole e vari enti pubblici e privati, iniziative capillari in Italia e all’Estero che durano tutto l’anno. Abbiamo una responsabilità su circa 540 attività in programma da ora fino a dicembre, di cui certamente il festival di luglio è la più nota ed importante.

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Tutto questo non si può improvvisare: richiede un lavoro costante in fase di programmazione e l’impiego di 140 collaboratori fissi. Una macchina organizzativa complessa e ora costretta a fare i conti con un presente incerto. Il ministero della Cultura fa la sua parte da anni e non ci ha fatto mai mancare il suo importante supporto. Per milioni di ragazzi, Giffoni è un pezzo importante dalla loro crescita, del loro sviluppo. C’è un territorio e un’economia locale che vivono grazie all’esperienza di Giffoni. La nostra storia è ormai un esempio virtuoso di un Sud capace di simile impresa, riconosciuto come leader nel mondo in questo settore.

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L’allarme che ho lanciato ha aperto a un ampio dibattito nazionale, con migliaia di messaggi, telefonate, dichiarazioni di genitori, famiglie e ragazzi. Proprio a loro mi rivolgo per rassicurarli: ci auguriamo che questo impasse si risolva presto e farò di tutto per non deludere la nostra bella, unica e straordinaria “Generazione G” che questo giornale ha tenuto a battesimo e che ora rischia di allontanarsi, perdersi a causa di un ritardo nell’assegnazione di fondi che dovrebbero favorire la “coesione” e lo sviluppo del Sud. Che paradosso!

Claudio Gubitosi, ideatore, fondatore e direttore del Giffoni Film Festival

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