L’ex premier olandese Dries van Agt ha scelto l’eutanasia. Morto a 93 anni con la moglie.

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Sono morti a 93 anni, stringendosi la mano, perché, malati da tempo, hanno scelto di ricorrere all’eutanasia. Se ne sono andati così l’ex premier olandese Andreas Antonius Maria van Agt (detto Dries) e sua moglie Eugenie van Agt-Krekelberg: cattolici, che però hanno preferito la “dolce morte” a una lenta agonia. A dare la notizia è stata The Rights Forum, l’ong con base ad Amsterdam che si occupa di diritti umani, fondata proprio dal politico nel 2009.

La coppia è già stata sepolta con una cerimonia privata nella città di Nijmegen. “È morto mano nella mano con la sua amata moglie, il sostegno e l’ancora con cui è stato per più di 70 anni e che ha sempre continuato a chiamare ‘la mia ragazza’”, ha scritto l’ong nel comunicato che dava il triste annuncio. Stavano molto male già da tempo. Nel 2019, Van Agt aveva avuto un’emorragia cerebrale mentre teneva un discorso a un evento di sostegno alla causa palestinese e da quel momento non si è mai più ripreso del tutto.

Di formazione ideologica cristiano-democratica, si era dimesso dal suo partito nel 2017, culmine di un percorso che lo aveva visto su posizioni sempre più progressiste, maturate dopo aver lasciato la politica istituzionale. Il suo sostegno alla causa palestinese aveva infatti portato a divergenze insanabili. Aveva inizialmente governato il Paese coi liberali di destra fra il 1977 e il 1981. All’epoca fu proprio lui ad ideare quella politica di tolleranza alla cannabis tuttora in vigore che tanto ha caratterizzato i Paesi Bassi. Fu nuovamente premier per un anno in coalizione con il partito laburista e i democratici centristi.

Dopo aver visitato Israele nel 1999, iniziò ad esprimere apertamente il suo sostegno ai palestinesi definendo quel viaggio in Medio Oriente una sorta di “conversione”. Poi, nel 2009, fondò The Rights Forum, per sostenere appunto una “politica olandese ed europea giusta e sostenibile riguardo alla questione Palestina/Israele”. A piangerlo oggi anche la casa reale olandese: “Van Agt si è assunto importanti responsabilità in un periodo turbolento ed è riuscito a ispirare molti con la sua personalità sorprendente e il suo stile unico”, ha voluto che si scrivesse re Guglielmo. In effetti Van Agt era noto per il suo linguaggio ricercato e le citazioni sempre coltissime. Anche l’attuale premier olandese Mark Rutte gli ha dedicato un pensiero: “Con il suo linguaggio fiorito e unico, le sue convinzioni chiare dalla presentazione sempre sorprendente, ha dato colore e sostanza alla politica olandese in un momento di polarizzazione e rinnovamento del partito”.

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