Ferrari, obiettivo continuità: nel giardino di Verstappen sognando il titolo costruttori

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Ciliegi in fiore in Giappone, anche per la Ferrari è primavera? Il cambio di stagione a Maranello c’è stato e ha fin qui portato frutti: una macchina più guidabile e consistente, andata a podio in ognuna delle prime tre gare e all’ultima, in Australia, c’è salita in coppia approfittando dell’uscita di scena ai primi giri di Max Verstappen. L’olandese di certo tornerà con l’animo di un ninja a Suzuka, dove vince da due anni: nel 2022 celebrò in una confusione di pioggia e regolamenti anche il secondo Mondiale, nel 2023 diede 20 secondi alla McLaren di Lando Norris scrollandosi di dosso la Singapore della settimana precedente quando rimediò l’unica sconfitta in campionato per mano della rossa di Carlos Sainz. Previsto maltempo anche in questo calendario inedito per il gp del Sol Levante. Prevista sempre una Red Bull regina, anche se non più unica e sola.

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La Scuderia, che porta un piccolo aggiornamento nel retrotreno per un circuito dalle curve veloci, è dietro alla campionessa del mondo per soli 4 punti tra i Costruttori «anche se è un margine che non rappresenta il nostro reale valore per prestazioni, ma evidenzia il lavoro fatto, particolarmente buono, nel massimizzare ciò che abbiamo al momento». Charles Leclerc ha molte cose in testa: tornare a vincere (l’ultima volta, Austria 2022), il suo compagno dopo Marina Bay l’anno scorso lo ha fatto anche all’Albert Park ed eroicamente, a neanche due settimane dall’operazione di appendicite: «Non mi mette pressione il fatto che lui ci sia riuscito, ma certo non posso dire di essere contento. Carlos ha fatto un lavoro straordinario e ha meritato, ora sta a me reagire. Ero libero di attaccarlo in Australia? Mi è stato chiesto di non farlo, aveva senso per tutti, e comunque non ce l’avrei fatta». Il monegasco pensa anche al passato e al futuro: sul casco un omaggio a Jules Bianchi che dieci anni fa a Suzuka fu vittima dell’incidente che dopo nove mesi di coma lo portò alla morte. Aveva 25 anni, il francese, ed erano amici con Charles. Proprio Bianchi introdusse il monegasco a Nicolas Todt, da allora manager anche di Leclerc. «Ogni volta che arrivo qui ho in mente Jules. Penso spesso a lui, è stata la persona che mi ha aiutato ad arrivare dove sono ora, è stato il punto di svolta nella mia carriera. Già prima eravamo molto vicini, noi e le nostre famiglie. Quindi questo è un posto molto speciale, gli dedicherò la livrea del casco. Sarà sempre e per sempre nel mio cuore».

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Grande così, quello di Sainz, in cerca di un sedile per l’anno prossimo «ed è il momento di velocizzare. Sono il miglior Carlos di sempre? L’obiettivo è sempre quello di essere la migliore versione di se stessi. Ho fatto un passo avanti e in Australia è stato il momento più importante della mia carriera». Cavalca l’onda, lo spagnolo: «Correrei accanto a Max? L’ho già fatto, mai avuto vita facile con nessuno dei miei compagni, e comunque correrei accanto a chiunque, non ho paura. Il Mondiale Costruttori è possibile? Sì, ma dobbiamo fare tutto perfetto, migliorare la macchina e tutto il resto, la Red Bull è ancora la macchina da battere». Saranno rosse, le ciliegie.

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