Ubriachi uccisero con la loro barca Greta Nedrotti e Umberto Garzarella nel lago di Garda: confermate le condanne per i due turisti tedeschi

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Tutto confermato. E per Patrick Kassen e Christian Teismann, i due cinquantenni turisti tedeschi accusati dell’incidente nautico avvenuto nelle acque del golfo di Salò la notte del 19 giugno del 2022, le probabilità di uscire indenni dal processo per l’omicidio colposo dei due giovani che investirono e uccisero con il loro Riva Aquarama si riducono all’angusto spazio di manovra che consentirà loro il probabile ricorso per Cassazione.

I giudici di secondo grado bresciani hanno confermato i 4 anni e mezzo inflitti in primo grado a Kassen, che era ai comandi del motoscafo negli istanti dell’incidente che provocò la morte sul colpo di Greta Nedrotti, 25enne studentessa universitaria, e di Umberto Garzarella, 37enne artigiano di Salò. Per l’accusa Kassen era ubriaco e procedeva a circa 20 nodi, quattro volte il limite consentito sul lago per la navigazione notturna. Confermati anche i 2 anni e 11 mesi a Teismann, proprietario dell’imbarcazione e responsabile secondo l’accusa e i giudici di primo grado per aver affidato il timone all’amico sebbene questi non fosse in grado di governare il natante a causa della massiccia dose di alcol bevuta nel corso della giornata vissuta in barca per seguire il passaggio della Mille Miglia sul lungolago di Salò.

L’avvocato di Teismann, Michele Gentiloni, nel corso delle repliche aveva chiesto alla Corte un rinvio per visionare un video mandato in onda dal Tg1 nei giorni successivi all’incidente. Video che, a suo dire, avrebbe potuto dimostrare l’innocenza del suo assistito. Nel servizio del telegiornale furono mandati in onda filmati di sorveglianza dai quali, per il difensore, si vedeva che Kassen era lucido e in grado di manovrare il motoscafo e che l’amico quindi non avrebbe commesso l’incauto affidamento del mezzo che gli è valso la condanna. La Corte ha respinto la richiesta, è andata in camera di consiglio e dopo tre ore è tornata con la sentenza di condanna.

Davanti alle scuse di Teismann, che lo stesso imputato ha formulato in aula prima del verdetto, il padre di Umberto Garzarella ha replicato: “le accetto, anche lui è un uomo. Anche per lui sarebbe drammatico perdere un figlio. Voleva venire con me sulla tomba di Umberto, ma non me la sono sentita. Dopo due anni e mezzo però – ha concluso Enzo Garzarella – sto ancora aspettando le scuse del suo amico Kassen”.

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