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«Napolitano tiralo fuori». Con questo titolo, domenica, «Libero» ha rivolto formalmente al capo dello Stato domanda di grazia per Alessandro Sallusti, il direttore del «Giornale» arrestato per un commento che non ha scritto. Subito è arrivata anche la risposta dei lettori: in migliaia ci hanno scritto per sottoscrivere l’appello al presidente della Repubblica. “Sallusti Libero”, appello a Napolitano:
scrivete una mail con nome e cognome
a sallustilibero@liberoquotidiano.it
oppure spedisci un fax: 02 999 66 264 Ecco il primo elenco di nomi: Bianca Abruzzese Flavia Agostinelli Maria Pia Agostini Nadia Agosto Ruggero Agrati Rocco Albarosa Flavio Alessandro Amoroso Cecilia Ampollini Gianfranco Andreazza Fernando Andrini Angela Angeli Massimo Angellotti Vittorio Emanuele Angiolin Valentina Annichiarico Angelo Antonacci Stefano Antonelli Felice Antonini Micaela Arboscelli Emanuela Argenti Edoardo Argentino Augusto Armand Bruno Babini Giorgio Bacigalupi Nicola Kramer Badoni James Baker Claudio Baldini Roberto Balena Marco Balestra Maurizio Ballarin Anna Bani Giorgio Bandera Franco Barbazza Barbara Barisani Marianna Baroli Mariella Baroli Luciano Bartoccini Roberta Bartolini Franca Baroni Battelli Maria Grazia Bazzardi Roberto Becchetti Michele Bechis Maria Antonietta Bellisari Gabriella Belluati Paolo Beltrame Luca Berardi Oscar Bertagnin Antonio Bertocci Valter Bertoli Bruna Bertolino Federico Bertolino Barbara Bertuzzi Barbara Binda Emilio Boccaletti Maurizio Boldrini Emanuela Boletta Roberto Bolgia Riccardo Bonfanti Emilio Borghini Natalina Boschi Elisabetta Boschieri Pietro Bramanti Igor Brumana Romolo Bruttomesso Enrico Buoncompagni Claudia Calciano Giorgio Cadadei Valeria Cadoni Lucia Calderaro Franca Calò Elda Calza Margherita Campanella Giuseppe Camporeale Giovanni Canali Bruno Cannizzaro Marta Cantoni Laura Canu Giancarlo Caporali Ottavio Cappellini Simonetta Capri Carlo Carapelli Maria Antonietta Cardarilli Claudio Carioni Domenica Carrara Giovanna Carrara Giuseppina Carta Sebastiano Carta Stefano Carta Tania Carta Stefania Casalbuoni Tiziano Casarini Aldo Castellari Fabio Castiglione Claudia Castiglioni Manlio Casula Fabio Catania Pietro Cattaneo Andrea Cau Elena Cavalieri Sara Cavina Luigi Cazzola Paolo Cecco Giuseppe Celeste Claudio Ceria Carlo Cerofolini Eugenio Cervo Cinzia Chendi Maristella Chiarello Antonio Chiechio Franco Chini Fabrizio Ciampoli Simone Ciccioli Enrica Ciocca Paolo Cipolla Fabrizio Cobru Stefano Colombara Mattia Colombo Anna Maria Corolaita Chiara Corolaita Carmen Cavuoto Claudio Corti Azzurra Cortinovis Antonio Costantino Maurizio Cova Maria Ernestina Crosta Daniela Cucchio Elio Culot Marina D’Agosto Giuseppe D’Eredità Anna Maria D’Urbano Paola Dal Col Aldo Dal Gobbo Alex De Berti Franco De Felice Francesco De Florio Silvana De Gasperin Vittorio De Rasis Giampaolo Del Mastio Ada Comei Dell’Oro Katia Dell’Orto Cesco Della Zorza Corrado Deiana Patrizia Di Dio Carmela Anna Di Grazia Luciana Di Marco Andrea Di Pauli Andrea Di Tomasi Silvano Donati Agnese Econimo Giovanni Elena Carmine Elia Giovanni Esempio Maria Rita Esempio Paola Esposito Silvia Esposito Natalia Fabbro Piergiorgio Falcade Massimo Falci Mauro Farina Luigi Fassone Luigi Favali Damiano Favaloro Adele Ferraro Benny Ferraro Luisa Ferretti Franco Ferri Giuseppe Ferrone Mario Fila Angelo Filippazzi Giovanni Filippone Giancarla Fini Maria Gabriella Finizio Raffaele Fiocca Filippo Fois Andrea Formiconi Fernando Fornaciari Daniela Foti Agostino Franco Antonio Fronzuti Luisa Frossi Pietro Gagliardi Marco Gaiani Paolo Galassi Filippo Mattia Galletti Antonio Gallo Silvia Garnero Marie Francoise Geronimi Diana Ghillany Matteo Giacalone Francesco Giannatiempo Gemma Gianola Fabio Giarda Davide Gigli Eugenio Giussani Franco Gonzato Fabio Gordini Annalisa Grego Giuseppina Grossi Luisa Gualdi Paola Fantoni Guerci Maria Teresa Guerra Bruno Guerriero Daniela Guerrini Antonio Iannaccone Giovanni Indulti Giuseppe Infante Serafino Introcaso Maria Ioppi Guido Iusso Tatjana Josipovic Rosario La Delfa Giuseppe Lucio La Pila Paola Laghi Gianluigi Laguardia Valter Lamberti Agostino Landoni Luisa Lattenero Sergio Lenassi Stefania Lensi Roberto Lenzi Barbara Leoni Giampiero Leoni Vittorio Liberanome Lorena Lion Antonietta Lissoni Gianna Liverani Maurizio Lo Verso Benedetto Loffredo Marco Lombardi Antonella Luppoli Massimo Luzi Maria Maddalena Maino Virginio Maggi Franco Maiani Brunella Mainardi Antonio Malavasi Giuseppe Mallarino Filippo Maltempi Laura Manca Isabella Manfredini Francesco Mangascià Franco Mantovani Giuseppina Manzoni Anna Marchese Paolo Augusto Marchiol Giuliano Marconi Ugo Marconi Bruno Carapellese Marino Marilena Marsalona Arnaldo Martegiani Dario Boggio Marzet Ottavio Meggiorin Roberto Melis Paolo Melli Anna Merli Luca Merli Ivana Merlonghi Marinella Meroni Luca Meschiari Giorgio Diego Mesiti Pietro Meucci Barbara Micheletti Luigina Michelon Fulvio Michieli Aris Mihich Luca Miorini Paolo Molin Oscar Moccia Antonia Monteleone Giampaolo Monteleone Francesco Monti Giovanna Monti Rita Monti Simona Monti Gabriella Monticelli Raffaella Morabito Lucia Morandi Angelo Morelli Luca Morelli Maurizio Moretti Walter Moretti Gianni Moretto Silvia Moretto Olimpia Morollo Gualtiero Mortini Rodolfo Moschetta Gavino Mura Giuseppa Naldoni Romeo Nardin Giulio Nava Vittorino Navarra Roberto Neri Valente Nicastro Francesco Nicolosi Carlo Giovanni Nobile Piera Nocchi Tristano Onofri Nello Oprandi Stefano Oradini Giorgio Ottaviani Gabriella Pacchioni Giuseppe Pagliarini Galgano Palaferri Bianca Palazzin Vincenzo Palazzo Cinzia Paltretti Nicola Pambakian Tullio Papa Alfredo Parlavecchio Giorgio Parodi Paolo Pascucci Rossana Patelli Nicola Paternò Enrica Pavesi Giovanni Pedrazzo Ivanoe Pellerin Arnaldo Pelliccioni Gianna Pengo Giuliana Peppoloni Daniela Perissinotto Laura Perotti Vera Perotti Arcangelo Perrini Angelo Peruzzini Maurizio Macciotti Piacenza Fabrizio Piccinelli Danilo Piccolo Daniela Pierini Claudio Pietri Gisella Pievaioli Marina Pinna Fiorella Piras Beniamino Piroddi Libera Pirola Marco Pisu Italo Pizzoccheri Felice Poggi Daniela Portaluppi Fabio Pozzoni Beniamino Principe Remo Protti Roberto Puntoni Michele Putzolu Paul André Quaglia Michele Racioppi Giuseppe Rango Rosanna Ramazzotti Pietro Ranzani Claudio Rau Mirko Ravaioli Giuseppe Ravasini Miriam Ravasio Riccardo Razzoli Letizia Renella Roberto Repetto Mauro Riccadonna Emma Virginia Ricci Anna Maria Ricciardelli Giacobbe Rizzato Roberto Roccati Gabrio Roggero Romana Romani Patrizia Rombolacci Lorenzo Ronchini Franco Luigi Rossetti Francesco Rossi Guglielmo Rossi Paolo Rossi Fabio Rossini Alberto Rota Stefano Rotelli Maria Elena Ruggiano Alberto Rocco Maria Sala Gabriele Sagona Marco Sandroni Oreste Sandroni Edda Sannicolò Vilma Sannicolò Gabriele Sant’Angelo Antonio Santambrogio Luigi Santambrogio Stefano Santangelo Mario Santeusanio Michele Santillo Carmelo Santonocito Maria Saurgnani Angela Scardovi Lina Schembari Ariella Scuderi Tina Serra Jan Settemberg Rolando Shamà Vincenzo Solla Armando Soragni Silvano Sotgiu Filippo Spagnoli Roberto Spagnoli Gianni Spaldi Matteo Spaziante Luigi Spinelli Mauro Stalder Giuseppina Stracuzzi Martina Strozzi Arnaldo Tamburini Aurelio Tinaglia Raffaele Tiscar Licia Tomacelli Carlo Attilio Tommasi Susi Tondini Elisabetta Toniolo Ruben Tosi Ivica Ursic Antonio Vacca Susanna Valeriani Andrea Vargiu Alfredo Varvello Valentino Vento
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Furbetto questo Gianfranco Vissani. Lo “chef più mediatico d’Italia” – come lo definisce il Corriere della Sera che gli dedica oggi un lungo articolo – dice “basta con la cucina spettacolo“. Già, perché “ho esagerato con la tv”. Talmente esagerato che ha deciso di continuare: su La 7 è appena cominciata la sua trasmissione “Ti Ci Porto Io…In Cucina con Vissani”, cinque volte alla settimana. Ma Vissani dice basta (così, tanto per dire) e riparte con questo librone da 600 pagine edito dalla Rai/Eri. Bisognava pur trovare un titolo al lancio promozionale del libro e quindi eccolo: basta con la tv. Basta, stop, finito (ma anche no). E siccome era un po’ debole come titolo, ci ha aggiunto anche che “è tempo di tornare alla semplicità e alle ricette degli Anni ’50″.
L’ex assessore allo sport della regione Lombardia Monica Rizzi è stata assolta dall’imputazione di abuso di titolo relativo ad una presunta laurea in psicologia. Il giudice per l’udienza preliminare di Brescia Paolo Mainardi ha ritenuto che il fatto non sussiste. La vicenda era nata dopo la pubblicazione di un servizio del Fatto Quotidiano nel luglio del 2011 ed era proseguita fino a marzo di quest’anno, quando in diverse occasioni pubbliche l’ex membro dell’esecutivo di Formigoni aveva esibito il titolo di studio.
![]() Corre voce che il titolo di Miglior Attrice Protagonista del Roma Film Festival 2012 andrà a Isabella Ferrari per il suo E la chiamano estate. Per quanto il film (storia di due sposi con problemi nella vita sessuale che finiscono nei torbidi giri dello scambismo e della prostituzione) abbia suscitato numerose perplessità, l’interpretazione della Ferrari pare sia stata vincente. In una pellicola ricca di scene di sesso (anche esplicito, finanche una fellatio), la Ferrari non si tira indietro: spesso nuda, offre anche un primo piano dela propria vagina. E la chiamano estate, accolta da risate e fischi alla presentazione alla stampa, secondo l’indiscrezione riportata da Dagospia, vincerà almeno una statuetta. |
Sarà un pregiudizio, ma siamo abituati più al genere russo/cafonal che sbarca dalle nostre parti. Per questo motivo mi incuriosisce la mostra del moscovita Joseph Badalov a Palazzo Ferrajoli, Roma. Mi incuriosisce ancora di più la storia di questo artista per caso, povero in canna, si fa ricco, diventando il reuccio delle acque minerali con la ‘Korolevskaya Voda’. Ricco quanto basta per potersi permettere il suo hobby, fare fotografie e, con un pizzico di buona fortuna, diventa il ‘ritrattista’ della buona società russa.
Da Tangentopoli al principale partito che ha combattuto politicamente Silvio Berlusconi. “Fine di un’epoca” è il titolo della terza puntata di Servizio Pubblico, dedicata alla parabola di Antonio Di Pietro.In studio insieme al leader dell’Idv, anche Enrico Mentana, direttore del Tg La7, Vittorio Feltri de Il Giornale e, da New York, Federico Rampini di Repubblica
Servizio Pubblico, Michele Santoro: “Aspettando Bartali”
Anni fa i vecchi partiti non seppero evolversi e diventarono coalizioni. Ma le coalizioni si trasformarono in ammucchiate. Poi arrivò il porcellum ed è storia nota. Oggi negli USA il presidente Obama ha preso la bicicletta e si è messo a pedalare, ma qui in Italia ancora si aspetta. Ma chi?
![]() Sono il tedesco Vettel e lo spagnolo Alonso i protagonisti del Mondiale di Formula 1. I due (staccati di 10 punti in classifica) si contenderanno il titolo di campione nelle ultime due gare negli Usa e in Brasile. Ma il personaggio della stagione 2012 è indiscutibilmente il finlandese Kimi Raikkone, capace di issarsi al terzo posto nel mondiale (grazie anche al successo nel gp di Abu Dhabi di domenica scorsa) dopo due anni di assenza dal “circus” e al volante di un’auto, la Lotus-Renault, che a inizio stagione non era certo data tra le favorite. Il quotidiano sportivo spagnolo “Marca” lo ha intervistato in vista della pirotecnica chiusura della stagione e Raikkonen non ha certo avuto parole al miele per la Ferrari, la scuderia con cui corse tre stagioni dal vincendo il titolo nel 2007. “Ho vinto un titolo con loro, ho avuto bei momenti. Sono soddisfatto dei tre anni che ho trascorso lì anche se forse si poteva fare di più. Forse si sarebbe potuto fare di più, ma io so perchè non è stato fatto e non voglio parlare dei motivi per cui non ho continuato con loro”. Poi: “Non mi manca nessuno. Per me, il congedo è stata una liberazione. Quel che è fatto non può essere cambiato. Le cose non durano a lungo dove si lavora e le relazioni non sono buone”. Poi, dovendo giudicare l’operato del team del Cavallino in questa stagione, afferma: “Sono stati lenti a reagire, ma recentemente sono stati più veloci di altri, o gli altri hanno fatto più errori del solito”. |
L’effetto “choosy” e le polemiche successive alla frase del ministro sui giovani schizzinosi non si è fermato. La responsabile del Welfare si sente sotto pressione; in alcuni incontri è stata fischiata in altri contestata e poi quella frase. E così oggi il ministro del Lavoro Elsa Fornero avrebbe voluto proteggersi dai giornalisti nei due incontri organizzati a Torino. Il primo con avvocati e giuslavoristi, il secondo con i giovani, e due volte i rappresentanti della stampa sono invitati dagli organizzatori a lasciare le sale in cui si svolgevano i dibattiti. Il primo episodio è stato registrato questa mattina la prima volta in mattinata presso la Fondazione dell’Avvocatura torinese ‘Fulvio Croce’. Dopo l’intervento di uno degli organizzatori, prima che il ministro prendesse la parola, il moderatore ha sollecitato la stampa ad uscire sottolineando che l’incontro era a “porte chiuse”.
Dal giorno del debutto in Borsa il titolo ha perso il 44%. Il 14 novembre scade l’obbligo di non vendita: 777 milioni di azioni in mano ai manager del social network saranno vendibili a Wall Street.
pubblicato da Wallstreet Italia
Link articolo:
Facebook, alert sell dei dipendenti. Il pericolo si chiama 'lock up'
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Con la vittoria per 1-0 sul Liaoning, il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi ha vinto con un turno di anticipo la Chinese Super League. Per il tecnico di Viareggio, campione del mondo con l’Italia nel 2006, è il primo titolo conquistato all’estero. Per la Cina, il primo campionato vinto da un allenatore italiano. Per l’Italia, l’ennesima dimostrazione che gli allenatori che espatriano sono l’ultima ancora di salvezza per il Made in Italy calcistico, ultimamente noto oltreconfine solo per la cronaca giudiziaria. L’avventura di Lippi, secondo tecnico su una panchina cinese dopo che Giuseppe Materazzi nel 2003 guidò il Tianjin Teda, può essere considerata una via di mezzo tra i trionfi dei soli noti alla guida delle grandi compagini europee e i successi di tecnici italiani non di primo livello, o non più di primo pelo, che riescono a vincere in lontani paesi esotici.