(ANSA) – ROMA, 03 NOV – “Il nuovo modello di sviluppo sostenibile non ha bisogno della banca a taglia unica, ma della biodiversità bancaria: va quindi rafforzato il ruolo degli istituti a capitale pubblico e, al tempo stesso, va sostenuto il modello cooperativo. Entrambi – ha concluso – sono essenziali affinché l’attuazione del Pnrr vada a vantaggio anche delle Pmi e delle aree più svantaggiate del Paese””. Lo afferma il segretario generale della First Cisl Riccardo Colombani nel suo intervento al convegno ‘Banche pubbliche fondamentali per centrare gli obiettivi del Pnrr’.
Colombani ha ricordato come “la crisi pandemica abbia dimostrato l’importanza delle banche pubbliche per l’economia italiana. Oltre 200 miliardi di finanziamenti sono arrivati alle Pmi grazie al Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale. Già per la precedente crisi finanziaria lo Stato si era impegnato con gli acquisti di Npl attraverso Amco e con l’utilizzo crescente delle Gacs nelle cartolarizzazioni di crediti in sofferenza.”.
Per il sindacalista “è auspicabile che da garante lo Stato non si trasformi in liquidatore ma faccia da attivatore della crescita. Un’opportunità è offerta dal risparmio privato: il suo afflusso all’economia reale attraverso investimenti nel capitale di rischio delle imprese – ha proseguito – è fondamentale e andrebbe incentivato con garanzie sul capitale investito”.
“Gli impegni presi durante il recente G20 dimostrano che il ruolo dei governi può essere prezioso per promuovere comportamenti virtuosi. Nell’attuale configurazione, incentrata sulla banca universale e sul primato dell’interesse dell’azionista, il sistema bancario italiano potrebbe non rivelarsi idoneo a farsi carico delle nuove sfide dettate dai criteri Esg”. (ANSA).