“Se l’America facesse default, quasi otto milioni di americani perderebbero il loro posto di lavoro e gli Usa scivolerebbero in recessione. Non è un’opzione”. Lo twitta Joe Biden che oggi partirà per per il Giappone per il G7 di Hiroshima. Un viaggio che l’inquilino della casa Bianca è stato costretto a tagliare, saltando le tappe in Australia e Papua Nuova Guinea proprio per rientare al più prsto a Washington per cercare un accordo con i repubblicani ed evitare lo scenario peggiore.
Il tempo infatti non solo stringe, ma sta per scadere ,e senza un aumento del tetto del debito gli Stati Uniti potrebbero fare default l’1 giugno, scatenando una “tempesta economica e finanziaria senza precedenti”, come ha detto ieri la segretaria al Tesoro Janet Yellen suonando l’allarme su un’emergenza per la quale una soluzione appare ancora lontana.
“Le posizioni sono ancora lontane ma un accordo è possibile entro il fine settimana”, ha affermato lo Speaker della Camera Kevin McCarthy al termine dell’incontro alla Casa Bianca con Biden e i leader democratici per cercare di sbloccare l’impasse che si è venuta a creare. “Abbiamo molto lavoro da fare in poco tempo”, ha aggiunto lodando comunque la decisione del presidente di nominare due persone per trattare direttamente con la squadra di McCarthy e quindi cercare di ridurre i tempi. Biden ha chiesto al suo staff di continuare gli incontri sui nodi da sciogliere: il presidente – riferisce la Casa Bianca – è ottimista sulla possibilità di un accordo “bipartisan e responsabile se le parti continueranno a negoziare in buona fede”.
“Dobbiamo trovare un accordo bipartisan” che eviti un default “disastroso”, ha osservato il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer lasciando la Casa Bianca. Dietro le quinte i funzionari dell’amministrazione e quelli repubblicani lavorano alacremente nel tentativo di evitare un catastrofico default che metterebbe anche a rischio
il rating americano. Per cercare di facilitare un’intesa, un piccolo gruppo di democratici moderati ha anche assicurato a McCarthy che lo sosterrà nel caso in cui un accordo sul tetto del debito causasse una ribellione fra le fila dei conservatori e una richiesta per una sua rimozione da Speaker. Un’apertura, è la convinzione, che potrebbe spingere il leader dei repubblicani alla camera a maggiori concessioni nella consapevolezza di un suo futuro politico sicuro.
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