Bonomi: no a dialettiche divisive su forma Stato e governo

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Confindustria auspica “profondamente riforme che leghino governabilità e capacità di dare voce e rappresentanza alle tante istanze” della società civile. Il presidente, Carlo Bonomi, dall’assemblea annuale di Confindustria avverte le “forze politiche”: “Guardatevi dal compiere lo stesso errore di sempre. Evitate di progettare interventi sulla forma di Stato e sulla forma di governo maturati e ispirati da una dialettica divisiva, aliena per definizione dalla serietà con cui proporre e giudicare impianti istituzionali così rilevanti per la democrazia e la libertà del nostro Paese. Questo appello non credo affatto che venga dalle sole imprese”.

“Chiediamo – dice il leader degli industriali dall’assemblea di Confindustria – regole e scelte politiche in grado di conciliare l’efficienza e l’efficacia dei comportamenti pubblici con gli stimoli all’intraprendenza, all’innovazione, alla capacità di fare, fare bene e fare del bene. Insistiamo, insomma, sulla necessità che anche a livello istituzionale il nostro Paese possa puntare su competitività e inclusione sociale, produttività e solidarietà. I valori stessi della nostra Costituzione, d’altronde, a queste dimensioni si ispirano”.

Si rivolge quindi alle forze politiche chiedendo che sulle riforme istituzionali non ci sia una “dialettica divisiva”. E dice: “E’ proprio questo il nostro auspicio finale. Un’Italia che sappia ispirarsi alla volontà di leale collaborazione che ispirò i lavori dei padri costituenti. Un’Italia responsabile, perché la fiducia pubblica si nutre di serietà e non di battute sprezzanti. Un’Italia che sappia costruire sulla forza dei suoi corpi intermedi – imprese, sindacato, volontariato e terzo settore – che racchiudono in sé milioni di italiani di buona volontà e di sacrificio quotidiano”.

 “Noi siamo certi che Lei, signor Presidente della Repubblica, dice ancora Bonomi rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato – abbia non solo molto a cuore questa Italia, ma sia una voce essenziale per tenerla sulla giusta strada. Noi vogliamo un’Italia pubblica che recuperi attenzione e considerazione per la ricchezza dell’impegno che, come corpi sociali, poniamo in essere ogni giorno al servizio del nostro Paese. Come imprenditori ci impegniamo con competenza e dedizione, cuore e ambizione”.   

“Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro, che correttamente ambisce a una maggiore stabilità di governo, il Capo dello Stato debba continuare ad essere il garante della Costituzione“. Così Carlo Bonomi che, nella giornata internazionale della democrazia, dall’assemblea di Confindustria si rivolge a Sergio Mattarella: “Siamo certi che Lei continuerà a far sentire la sua voce ferma e ispirata a tutela dei principi della nostra Democrazia, a sostegno delle scelte internazionali fatte liberamente dall’Italia, per l’osservanza e per l’attuazione dei diritti dei cittadini, a partire dai più fragili”.

Bonomi: ‘Il salario minimo non risolve il lavoro povero. Regole chiare e semplici per la sicurezza sul lavoro’

Confindustria “resta convinta che la mera introduzione di un salario minimo legale, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, né darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva”, dice il presidente Carlo Bonomi all’assemblea, sottolineando che “la Costituzione ci obbliga a riconoscere al lavoratore un salario giusto” e questa funzione “è affidata alla contrattazione”. L’industria, rimarca, “negli ultimi vent’anni ha avuto dinamiche retributive di gran lunga superiori al resto dell’economia”.

“La tutela della sicurezza sul lavoro presuppone regole chiare e semplici e si fonda sulla prevenzione”. Bonomi affronta così in un passaggio il tema degli incidenti sul lavoro con un richiamo ai ‘contratti collettivi’ che prevedono “piena applicazione della normativa di salute e sicurezza”. “La nostra visione – l’unica che per noi ha senso – è che sia necessario evitare gli incidenti valorizzando una logica partecipativa – afferma – una logica che unisca nelle azioni e nelle relative responsabilità, non che divida e contrapponga, eredità di vecchi antagonismi di classe”.

Lungo applauso all’arrivo di Mattarella all’assemblea di Confindustria

Un lungo applauso della platea ha scandito l’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’aula dell’auditorium Parco della musica all’assemblea annuale di Confindustria. Poco prima un applauso aveva accolto anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica ha salutato le autorità e gli ex presidenti degli imprenditori seduti in prima fila. Poi, ancora tutti in piedi, per l’Inno nazionale che ha lasciato lo spazio ad un filmato sul ruolo dei Vigili del fuoco.

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