Listini in ordine sparso in Europa mentre i future Usa girano in negativo per l’effetto Country Garden ad Hong Kong. Milano (+0,57%) e Francoforte (+0,28%) resistono in territorio positivo, mentre Parigi (-0,05%) e Londra (-0,45%) viaggiano sotto la parità, su cui si attesta invece Madrid. Stabile intorno a 162 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi con il rendimento annuo italiano in ribasso di 0,8 punti al 4,32% e quello tedesco di 0,4 punti al 2,61%. In rialzo il dollaro a 0,91 euro, 145,32 yen, 0,79 sterline e soprattutto a 101,4 rubli. In calo il greggio (-1,43% a 82 dollari al barile) e il gas naturale (-1,91% a 34,63 euro al MWh) insieme all’oro (-0,23% a 1.909,9 dollari l’oncia e all’acciaio (-0,43% a 3.657 dollari la tonnellata.
Rimbalzano i bancari in Piazza Affari con le ipotesi di modifiche alla tassa sugli extraprofitti contenuta nel decreto omnibus. Complessivamente gli istituti italiani recuperano altri 1,15 miliardi di capitalizzazione, portando a 7 il totale recuperato sui 10 persi dalla prima seduta dopo l’annuncio. Mps guadagna il 5,33%, Bper il 3,22%, Banco Bpm l’1,9%, Unicredit l’1,58% e Intesa lo 0,45%. Acquisti su Bbva (+1,06%), Santander (+0,67%) e Bnp (+0,47%). Bene Tim (+1,74%) dopo l’accordo tra Kkr e il Mef per l’ingresso in Netco, la società che gestisce la rete, mentre cedono i petroliferi Bp (-1,35%), Shell (-0,83%) e TotalEnergies (-0,8%). Più cauta Eni (-0,14%)
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