Borsa: Milano crolla in chiusura (-3,45%) con la Bce

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Chiusura pesante per Piazza Affari che sconta, al pari delle altre Borse europee, l’aggressività esibita dalla Bce nel contrasto all’inflazione. L’indice Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni con un calo del 3,45% a 23.726 punti.

Crollano le Borse europee, spaventate dalla mano dura della Bce nel contrasto all’inflazione, che fa il paio con quanto affermato ieri dalla Fed, secondo cui la strada da fare per domare la corsa dei prezzi è ancora lunga. Di fronte alla prospettiva di nuovi rialzi dei tassi da 50 punti base, oltre a quello deciso oggi, e all’avvio della riduzione del bilancio di Francoforte al ritmo di 15 miliardi al mese, i listini del Vecchio Continente sono tracollati: Francoforte ha perso il 3,28% a 13.986 punti, Parigi il 3,09% a 6.522 punti, mentre Londra ha contenuto i ribassi allo 0,93%, a 7.426 punti.

Lo spread Btp-Bund chiude in rialzo di 14,9 punti base, a quota 206,7, ai massimi dal 10 novembre, in una seduta di vendite su tutti i bond europei, messi in ginocchio da una Bce aggressiva sui tassi. Il rendimento dei decennali italiani è balzato di 28,9 punti, al 4,139% dopo essersi inerpicato fino al 4,18%, con uno strappo di 32 punti che non si vedeva dal 2020. Il debito italiano viene ritenuto più rischioso di quello greco su tutta la curva: sui 2 anni il Btp rende il 2,96% a fronte del 2,81% di Atene, sui 5 anni il 3,6% contro il 3,17% della Grecia mentre sui dieci anni Roma e Atene sono appaiate: il 4,13% contro il 4,12%.

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