Cdp: scuola, sanità, casa,infrastrutture sociali prioritarie

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(ANSA) – ROMA, 07 OTT – Scuola, sanità, casa. Sono queste le infrastrutture sociali prioritarie individuate da Cdp nelle sue Linee guida strategiche di settore. Con posti negli asili nido per meno di un bambino su quattro tra zero e due anni, l’80% delle scuole primarie del Mezzogiorno senza mensa e oltre il 60% degli edifici scolastici in zone ad elevato rischio di terremoti non adeguato alla normativa anti-sismica, l’Italia “sconta forti carenze nelle infrastrutture dell’istruzione” e nelle infrastrutture dell’abitare, si legge infatti nel documento messo a punto da Cassa depositi e prestiti. Sono circa 3 milioni le famiglie (il 15% della popolazione) in difficoltà nel sostenere spese per l’accesso alla casa o il suo mantenimento.
    Le linee guida settoriali indicano gli ambiti prioritari di azione. Per le infrastrutture sociali questi sono tre: l’istruzione, la casa e la sanità. In quest’ultimo settore, l’Italia registra “risultati virtuosi” rispetto agli altri paesi europei, nonostante le forti eterogeneità sul territorio.
    Secondo i dati riportati dal documento, per esempio, i cittadini residenti nel Mezzogiorno presentano una probabilità doppia di riportare bisogni di esami medici non soddisfatti e una possibilità di accedere a posti letto in strutture ospedaliere inferiore del 40% rispetto ai cittadini residenti nelle altre regioni.
    Le linee guida strategiche identificano quindi gli interventi prioritari per la Cassa: sull’istruzione, si va dal potenziamento degli asili nido alla riqualificazione degli edifici scolastici anche con progetti di demolizione e ricostruzione; per la sanità, il focus è sulla rimodulazione dell’offerta di servizi sul territorio, sull’adeguamento ecologico e digitale degli immobili e sullo sviluppo di strutture di long-term care; per la casa, infine, all’aumento dell’offerta di alloggi sociali a canone calmierato si unisce lo sviluppo di soluzioni abitative per categorie in crescita come gli studenti fuorisede o i giovani lavoratori. (ANSA).
   

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