Cgil, decreto per aumento licenze taxi? Comuni già possono farlo

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Aumentare le licenze dei taxi “non mi sembra che sia una prerogativa che i Comuni già non abbiano oggi. Ogni Comune può rilasciare quante licenze vuole sulla base dell’incontro tra domanda e offerta, non c’è nessuna novità, i Comuni lo possono fare già da adesso”. Lo ha detto Nicola Di Giacobbe, segretario nazionale di Unica Cgil Taxi, circa il Dl che il governo si prepara a varare per aumentare fino al 20% le licenze dei taxi. “Non è un decreto che stabilisce quante sono le licenze. Sono sempre i Comuni che lo stabiliscono con una delibera comunale, non vedo la novità”, ha sottolineato l’esponente sindacale, facendo notare che, semmai, “la novità è che il governo interviene su una materia su cui non ha nessuna competenza, l’aumento delle licenze è competenza dei Comuni”.
    Circa il piano del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di offrire il taxi gratis ai ragazzi che abbiano bevuto troppo all’uscita dalla discoteca per evitare che si mettano alla guida, Di Giacobbe ha precisato: “Noi siamo un servizio pubblico, quello che ci chiedono facciamo”. Ma “la domanda è se sembra giusto che un taxi venga messo a disposizione di gente che è andata ad ubriacarsi e a divertirsi e non venga messo a disposizione di persone anziane che devono tornare a casa e che hanno bisogno di un taxi”, ha detto. “Soldi pubblici vengono dati a soggetti che alimentano l’uso dell’alcol”, ha sottolineato Di Giacobbe. “E’ un’idea che invece di controllare l’uso dell’alcol premia chi ha reso l’alcol un elemento di divertimento, ne incentiva l’uso, tanto una volta che sei ubriaco ti riporto a casa”, ha fatto presente il leader di Unica Cgil Taxi.
   

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