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Ex Ilva: Giorgetti, piano realistico, ma non semplice

(ANSA) – ROMA, 13 DIC – “Il piano presentato è realistico ma non semplice. Il passaggio all’idrogeno e la gestione e le conseguenze degli aspetti occupazionali hanno bisogno di tempo”.
    Così il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in una nota sul tavolo su Acciaierie d’Italia. “Per questo”, prosegue, e alla luce del fatto che “il quadro delineato oggi è più complicato di quanto ci aspettassimo, serve fiducia e speranza da parte di tutti coloro che oggi siedono a questo tavolo. Il governo farà la sua parte, continuerà a lavorare con spirito costruttivo mettendo ordine in un pacchetto di norme e di strumenti” per gestire la transizione.
    Al tavolo al Mise erano presenti, oltre a Giorgetti, il ministro del lavoro Andrea Orlando, i governatori della Puglia Emiliano e della Liguria Toti, i rappresentanti del ministero della Transizione ecologica e del ministro del Sud, i vertici dell’azienda, Invitalia e i sindacati nazionali metalmeccanici.
    Nel corso dell’incontro il presidente Bernabè e l’amministratore delegato dell’azienda Morselli hanno illustrato le linee guida del nuovo piano industriale che ha l’obiettivo decennale di arrivare alla completa decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia. Il nuovo piano – prosegue la nota -, che prevede un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro, si articolerà su 4 obiettivi che dovranno garantire nei prossimi anni la continuità produttiva attraverso il ritorno alla piena occupazione dei lavoratori entro il 2025, il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella produzione di acciaio con il passaggio dal carbone all’idrogeno e con l’utilizzo di forni elettrici. Tutto ciò perseguendo gli obiettivi di sostenibilità economica per ottenere un prodotto competitivo sul mercato, per qualità e per costo, che consenta di raggiungere i livelli di crescita produttiva prevista in 8 milioni di tonnellate al 2025. Entro questa data – conclude la nota – gli investimenti in tecnologie innovative, alcuni già avviati, consentiranno già una riduzione di circa il 40% di CO2 e del 30% delle polveri sottili. (ANSA).
   



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