Ex percettore Rdc, ‘il portale come un terno al lotto’

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Ernesto Buscemi, palermitano, 51 anni, è uno degli 32.850 ormai ex percettori del reddito di cittadinanza che ha ricevuto l’Sms con cui gli è stato sospeso il sussidio. Assistito dai tanti Caf a Palermo ha cercato un’opportunità di lavoro tra quelle che si trovano nel portale del ministero del lavoro Siisl, sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. “L’inizio non è dei migliori perché il motore di ricerca ti chiede se forse cerchi la Sisal, racconta Buscemi – ed in effetti trovare un lavoro con questo sistema è davvero come vincere un terno al lotto. In Sicilia ci sono solo 55 offerte di lavoro: come collaboratore familiare a Palermo, Ingegneri industriale e gestionali ad Alcamo, ingegnere elettrico ad Acireale, ed Elettrauto a Catania. Ma spesso le richieste arrivano dalle agenzie interinali, alcune sono per sei mesi, ma nelle offerte non c’è scritto lo stipendio mensile.

Certo posso trovare richieste fuori dalla Sicilia, ma anche in questo caso non c’è traccia del salario”. Se in Sicilia le offerte sono 55 in Campania sono circa 130, in Lombardia 2.260, in Piemonte 670, in Veneto 1.340. “Dove la disoccupazione è altissima e i sussidi erano di più, come Palermo e Napoli, le offerte sono di meno – sottolinea Buscemi – Questo sistema porta a lasciare la nostra terra e ad emigrare al nord. Adesso per 12 mesi possiamo ottenere un sussidio di 350 euro ma bisogna iniziare una specie di gioco dell’oca”.

Buscemi spiega che ad ottobre dovrebbero essere chiamati a seguire i corsi di formazione “ma per ottenere il sussidio dovremmo essere in 1500 al giorno. Impossibile visto che al momento riescono ad evadere solo 50 pratiche al giorno” “Lo abbiamo detto in tutti i modi da mesi. Questa soluzione non funziona – sottolinea Davide Grasso dell’associazione Basta Volerlo che rappresenta i percettori del reddito – Oltre 270 mila sono i disoccupati siciliani, circa 100 mila quelli che hanno perso il diritto del Reddito di cittadinanza tra agosto e settembre. Per loro pochissime offerte di lavoro, ad oggi soltanto 55, ma come potranno sopravvivere con soli 350 euro al mese? E quando verrà erogata questa elemosina?”. La procedura per completare la domanda è a dir poco laboriosa, prevede 8 step, nel sesto si deve sottoscrivere il Patto di Servizio Personalizzato presso il centro per l’impiego di appartenenza. E finché il percorso non sarà completato, i cittadini non riceveranno il contributo. “Ma a cosa serviranno questi corsi se il lavoro manca?” si chiede Grasso. 

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