Fatturato imprese energia +60%,ma a fisco dato quasi nulla

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(ANSA) – VENEZIA, 27 AGO – Le imprese energetiche presenti in Italia, nei primi 5 mesi del 2022 hanno visto aumentare i ricavi, rispetto allo stesso periodo del 2021, del 60% mentre altre aziende, a causa dei rincari di luce e gas, sono a rischio chiusura. Lo rileva la Cgia che mette sotto la sua lente le attività industriali estrattive di materie prime energetiche (come il petrolio, il gas naturale, etc.) e dell’industria della raffinazione. Con riferimento al periodo gennaio-maggio, la crescita del fatturato delle imprese del settore energetico nel 2019 è stata dello +0,5% sul 2018; poi, in piena pandemia i ricavi invece sono crollati del 34,6% (gennaio-maggio 2020 sul 2019); diversamente, nei primi 5 mesi del 2021 la variazione è stata del +19,6%. Quest’anno, infine, il fatturato ha subito una impennata del +60%. La Cgia osserva che nessuno chiede un accanimento fiscale contro le grandi imprese dell’energia: sarebbe ingiusto. Va infatti ricordato che non necessariamente ad un aumento del fatturato corrisponde un analogo incremento dell’utile. Tuttavia è evidente che il risultato economico di questo settore nell’ultimo anno è stato molto positivo e, per solidarietà e giustizia sociale, queste realtà dovrebbero versare almeno quanto imposto dallo Stato con una legge per “aiutare” economicamente le famiglie e le imprese più in difficoltà. Invece, le grandi imprese energetiche si sono guardate bene dal farlo, afferma la Cgia. Almeno con la prima scadenza prevista lo scorso 30 giugno. Ricordiamo che con il decreto Aiuti le imprese energetiche sono state obbligate ad applicare un’aliquota del 25% sugli extraprofitti ottenuti con l’aumento dei prezzi di gas e petrolio. Dei 4,2 miliardi di euro attesi con la prima rata, lo Stato ha incassato poco meno di 1 mld. Se la nuova norma per recuperare queste mancate entrate inserita nel decreto Aiuti bis non dovesse avere effetto, l’ erario potrebbe perdere quest’anno oltre 9 mld dei 10,5 previsti con l’introduzione di questa tassazione sugli extraprofitti.
    Certo, sottolinra l’associazione, di fronte agli aumenti registrati in questi ultimi giorni, 9 mld farebbero ben poco per calmierare i costi delle bollette di famiglie e imprese. (ANSA).
   

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