I falsi call center che chiamano a ogni ora del giorno con numeri sempre diversi e con argomenti sempre nuovi, il venditore ‘porta a porta’ che suona al campanello, le false mail e persino i falsi siti web.
Sono tanti gli strumenti e i trucchi che hanno colpito i consumatori i quali, con le bollette di luce e gas più salate, hanno cercato negli scorsi mesi di trovare offerte più convenienti o sono stati adescati con la promessa del risparmio finendo però truffati: secondo l’indagine di Facile.it e Consumerismo no profit, a cadere vittima sono stati 4 milioni di italiani con un aumento del 28% rispetto allo scorso anno.
Paradossalmente i più colpiti non sono gli anziani ma i clienti con una maggiore istruzione e dai 35 ai 44 anni che si sentono forse più sicuri e in grado di controllare le nuove tecnologie.
Il danno economico per i consumatori stimato dall’indagine è stato di 1,2 miliardi di euro (+152%) e, come ha spiegato il presidente di Consumerismo no profit Luigi Gabriele alla conferenza stampa tenuta alla Camera dei Deputati, c’è ora timore per la prossima fine del mercato tutelato (a gennaio 2024). “Il fenomeno è esploso negli ultimi mesi in un settore dove esistono 800 operatori a fronte del comparto delle tlc, dove gli operatori sono 4”, ha sottolineato, chiedendo una maggiore attenzione da parte delle autorità.
Anche per questo Facile,it e Consumerismo hanno lanciato il progetto ‘Stopalletruffe.it’, un sito dove trovare gli strumenti per riconoscere i rischi ed evitare di cadere in trappola. Oltre agli accorgimenti di buon senso, come suggerisce la direttrice commerciale di utilities di Facile.it, Silvia Rossi, è necessario farsi inviare una proposta scritta e non dare l’assenso al telefono a sottoscrivere una nuova offerta, “non fornire mai i codici Pod e Pdr pubblicati in cima alle bollette, che identificano la fornitura luce e gas”.
Altro avvertimento è quello di denunciare in caso di truffe. Ben 6 su 10 infatti non si rivolgono alle autorità sia perché ritengono il danno economico contenuto sia perchè disperano di poterlo recuperare. C’è poi una componente psicologica: ci si vergogna a essere stati ingenui o poco accorti.
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