Il gas cala ancora, ai minimi da novembre del 2021

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Nuovo crollo del prezzo del gas sul mercato di Amsterdam. I future Ttf, benchmark del prezzo del metano in Europa, hanno perso un altro 10%, attestandosi a 65 euro al megawattora, ai minimi dal novembre 2021.

Sul tonfo del gas, arrivato a perdere in corso di seduta fino all’11,5%, a 64 euro, pesano le temperature sopra la media nel Vecchio Continente, che riducono i consumi e preservano le scorte di gas, scongiurando il rischio di razionamenti. 

Ottimista il presidente di Nomisma energia Davide Tabarelli: Nel primo trimestre 2023 la bolletta della luce è crollata con una diminuzione del 19,5%, aspettiamo quattro settimane e possiamo avere un calo del 30% della tariffa del gas di gennaio. E, se non arriva un cataclisma dall’Ucraina e un freddo polare, il tasso di inflazione potenziale dovrebbe scendere sotto il 10%, anche fino al 6%. Dovrebbe essere “a fine degli aumenti. Tabarelli sottolinea anche “i segnali positivi che arrivano dai prezzi dell’energia, con la quotazione del petrolio scesa sotto gli 80 dollari al barile” che “aiuta anche le esportazioni”.

A queste condizioni “possiamo stare tranquilli”, osserva Tabarelli, interpellato dall’ANSA all’indomani della comunicazione dell’Arera dell’aumento del 23,3% del prezzo del gas sul mercato tutelato. La situazione attuale in generale “è caotica – aggiunge – i mercati sono volatili e per tornare a 20-25 euro al megawattora ci vorranno anni”. Oggi, spiega, “i mercati sono più violenti e in pochi giorni le quotazioni possono risalire in modo repentino. Comunque è faticoso scendere ancora”. Finora il meteo ci ha aiutato ma molto dipende dalla variabile-meteo: “Se arriva un freddo intenso bisognerà tagliare l’elettricità e allora ci sarà una fiammata dei prezzi anche se potrà durare 3-4 giorni”. Se si ripropone il freddo del febbraio 2018 le scorte “potrebbero non bastare e sarebbe un disastro”.

Intanto prosegue il rally d’inizio anno delle Borse europee, in scia alle scommesse degli investitori per un ammorbidimento della stretta monetaria della Bce dopo la frenata dell’inflazione registrata a dicembre in Germania, Spagna e Francia. Milano chiude a +1,74%, Parigi a +2,3%, Francoforte del 2,18%, Madrid dell’1,93%.  Mentre Londra ha contenuto il rialzo allo 0,41% 

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