Inflazione: non solo energia e voli, è caro burro e riso

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 Non solo prezzi record per l’energia e i voli, con quelli internazionali che in un anno segnano un +113,2%, la corsa dell’inflazione impatta sempre di più sul carrello della spesa con burro, zucchero, riso al top per rincari. Se ‘l’energia del mercato libero segna record su record con il prezzo che quadruplica (+329%) rispetto a ottobre 2021, nella top 40 – stilata dall’Unione Nazionale dei Consumatori – sale prepotentemente l’olio diverso da quello di oliva, che con +56,1% vince per gli alimentari. A seguire il burro, secondo per il cibo con +42,9% Poi lo zucchero (+35,9% su ottobre 2021) e il riso (+30,6%). 

“Chiediamo che il Governo Meloni rinvii la fine scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il primo gennaio 2023, 2 mesi appena, e che intervenga anche su quello della luce, visto che per le microimprese scade il primo gennaio 2023. In un momento di prezzi impazziti serve mantenere sia il ruolo di Acquirente unico che di Arera, per la fissazione dei prezzi di riferimento, una funzione che, come dimostra il divario tra il libero e il tutelato, è fondamentale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Se si amplia il raggio di ricerca, facendo lo slalom tra le corsie dei supermercati, è difficile trovare qualcosa che non sia a rischio stangata. E’ il caso non solo del pane (+15,9%) ma anche di latte conservato (+29,4%), margarina (+28,2%), vegetali freschi (+25,1%), farina (+23,7%).

Per non parlare della pasta (fresca, secca e preparati di pasta), che segna un +22,5%, delle uova (+18,7%), il latte fresco parzialmente scremato (+18,3%), pollame (+18%), vegetali surgelati (+15,3%) e del latte fresco intero (+14,8%). “Non solo l’inflazione non rallenta la sua corsa, ma accelera in maniera esponenziale, con un balzo del 3,5% in appena un mese, che in termini di aumento del costo della vita significa una stangata a famiglia pari in media – rileva ancora Dona – a 975 euro su base annua, 107 per cibo e bevande, 874 per abitazione, elettricità e combustibili. Se poi si considera l’inflazione tendenziale, pari a +11,9%, la mazzata annua vola in media a 3324 euro, 2016 per l’abitazione, 761 per mangiare e bere”, conclude il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
   

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