Landini, ‘Gibelli? La figura del portavoce della Cgil non esiste più

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“Voglio dire una cosa molto semplice: la Cgil ha proceduto ad una sua riorganizzazione interna e la scelta che è stata fatta è quella di non avere più la figura del portavoce. Nella riorganizzazione questo è un lusso che non possiamo più permetterci. Non a caso io non ho più nessun portavoce, quindi abbiamo semplicemente fatto una riorganizzazione che va in questa direzione, né più né meno”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, sul tema della cessazione del rapporto di lavoro dello storico portavoce della Cgil, Massimo Gibelli, che ha detto pubblicamente di essere stato licenziato dal sindacato con le regole del Jobs Act. 

 “Il licenziamento con il Jobs Act non c’entra assolutamente nulla, lui era assunto dal 2012”, ha sottolineato Landini, mentre la misura è entrata in vigore solo nel marzo del 2015.
    “Insisto – ha aggiunto Landini – noi abbiamo previsto una riorganizzazione” nell’ambito della quale “la figura del portavoce non esiste più. Accanto a me di altri portavoce non ne vedete, perché è un lusso che non possiamo permetterci – ha concluso rivolgendosi ai giornalisti presenti – Siamo un’organizzazione che vive sul contributo economico degli iscritti e dobbiamo avere attenzione su come spendiamo i nostri soldi. Non c’è altra operazione che questa”. 

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