L’annuncio di Eni: l’Italia azzererà le forniture di gas russo dal 2024-2025

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“Le previsioni per azzerare le forniture di gas russo all’Italia? Sono positivo, nell’inverno 2024/2025, direi che continuando così le cose vadano nel verso giusto”. Lo ha detto l’ad di Eni, Claudio Descalzi, a margine della visita della premier Giorgia Meloni al Giardino Mattei ad Algeri. 

“Aggiorniamo gli accordi annualmente sulle quantità che sono state rispettate: sono stati dati più di 3 miliardi di metri cubi e altri 3 miliardi nel 2023 e poi altri ancora”. Lo ha detto l’ad di Eni, Claudio Descalzi, parlando delle forniture di gas dall’Algeria. “Bisogna pensare che solo 2 anni fa l’Algeria dava all’Italia circa 21 miliardi, adesso ha dato 25, arriveremo a 28 miliardi l’anno prossimo e poi nel 24-25 supereremo ancora – ha aggiunto -. È davvero un partner strategico che sta aiutando molto per l’Italia”.

Rispondendo a chi gli domandava se è realistico che l’Italia diventi un hub energetico del Mediterraneo, Descalzi ha sottolineato che “venendo tutto il gas dal Sud, se
abbiamo un collo di bottiglia tra Campania, Abruzzo e Molise il concetto di hub è potenziale, non si entra in energia cinetica. È un grande potenziale che non si esprime”. Descalzi ha spiegato che “dal Sud possono arrivare al massimo 126 milioni di metri cubi al giorno, questo è il collo di bottiglia e siamo quasi al limite”.

“L’hub – ha osservato Descalzi – èfatto prima di tutto di gas da portare in Italia e in due anni o due e mezzo riusciremo ad avere quello necessario ai consumi. Ma la sicurezza energetica è fatta anche di infrastrutture. Abbiamo pipeline e rigassificatori potenziali, ma che arriveranno. L’idea di farli solo al Nord può essere ampliata con l’idea di farli anche al Sud nel momento in cui anche la dorsale adriatica e quindi la rete di pipe che viene dal Sud saranno ampliati, perché ora tra Campania, Abruzzo e Molise abbiamo un collo di bottiglia”.

“L’italia da un punto di vista geografico, logistico, infrastrutturale, ha molte connessioni non solo con l’Africa ma anche al Nord”, ha proseguito l’Ad di Eni. “Soprattutto, con l’Africa siamo gli unici ad avere una connessione via pipe con l’Algeria, che ha una capacità di circa 36 miliardi di metri cubi, ancora sottoutilizzata: sono ancora circa più di 10 miliardi che possono arrivare in Italia. Abbiamo – ha continuato – una connessione via pipe con la Libia che vale adesso circa 12-14 miliardi di metri cubi in termini di capacità che, con adeguate aggiunte di compressione, può salire di parecchi miliardi. Poi abbiamo l’Egitto e tutta l’Africa, con Nigeria, Angola, Congo, Mozambico, che può portare energia”. 

“Da un punto di vista potenziale – ha continuato – già adesso siamo riusciti a recuperare quasi più del 50% del gas russo e soprattutto attraverso l’Africa. Abbiamo anche dei pipe al nord che non sono solo quelli da Tarvisio che vengono attraverso l’Ucraina dalla Russia, ma anche del gas che viene attraversando Francia, Germania e Svizzera, dalla Norvegia. Poi abbiamo il Tap che sta portando 7-8 miliardi di metri cubi e l’Azerbaigian in qualche anno pensa di poter ampliare”. “Abbiamo – ha detto ancora – tantissimi punti di connessione, 5 o 4 se non contiamo Tarvisio in modo conservativo, e in più 3 rigassificatori di gas naturale liquido, che spero presto possano diventare 4 con Piombino, 5 con il Ravennate. Si parla di due più due”.

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