L’aumento dei tassi pesa sul mercato immobiliare, cala del 15%

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Dopo l’exploit post-pandemico, il mercato immobiliare italiano deve fare i conti con uno scenario “nuovamente avverso”. Il protrarsi della guerra e le misure di politica monetaria decise dalla Bce “concorrono a delineare un quadro tutt’altro che favorevole per le ambizioni di salvaguardia dei livelli fin qui raggiunti”. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sul mercato immobiliare di marzo di Nomisma che stima un sensibile calo di quasi il 15% degli acquisti immobiliari e altrettanto importante anche delle richieste di finanziamento.
    Dopo un 2022 caratterizzato da una sostanziale stabilità delle erogazioni (+1%), associata a una marcata diminuzione di surroghe e sostituzioni (-70%), Nomisma prevede per il 2023 una diminuzione a due cifre, sia dei nuovi mutui (-18% annuo) sia delle surroghe e sostituzioni (-47%).
    Politiche creditizie più prudenti incidono negativamente sull’afflusso di domanda al mercato e determinano una flessione dell’attività transattiva che Nomisma valuta nell’ordine del 14,6% su base annua, con un’intensità della contrazione che dovrebbe essere più evidente nella prima parte dell’anno, per poi ridursi a partire dall’estate con il progressivo allentamento della stretta monetaria.
   

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