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Lavoro: Cgil, in 5 milioni con salari sotto 10mila euro l’anno

(ANSA) – ROMA, 02 NOV – In Italia nel 2019, già prima della pandemia, circa 5 milioni di persone avevano un salario effettivo non superiore ai 10 mila euro lordi annui, tutte caratterizzate da “discontinuità lavorativa”. E’ quanto emerso durante la presentazione del Rapporto della Fondazione Di Vittorio-Cgil su “Salari e occupazione”. Oggi nel Paese risultano circa 3 milioni di precari e 2,7 milioni di part-time involontari, ovvero coloro che lavorano a tempo parziale non per scelta, che si aggiungono a 2,3 milioni di disoccupati ufficiali. Il salario dei part-time italiani, è inoltre emerso, è percentualmente più basso della remunerazione part-time nella media dell’Eurozona di oltre il 10%.
    Nel 2020, intanto, il salario medio di un dipendente a tempo pieno in Italia è diminuito del 5,8% rispetto al 2019, con una perdita in termini assoluti di 1.724 euro nell’anno. Il calo più ampio nell’Ue (-1,2% in media) e nell’Eurozona (-1,6%). Il ricorso alla cassa integrazione e ai Fondi di solidarietà ha tuttavia più che dimezzato la riduzione del salario medio annuale che così ‘integrato’ si è fermata a 726 euro in meno (-2,4%). Il Rapporto Fdv-Cgil sottolinea, quindi, la funzione positiva del blocco dei licenziamenti e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. (ANSA).
   



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